Roma, 4 set. (AdnKronos Salute) - Tempie grigie, ma salute di ferro? Non è così per il 10% degli uomini di mezza età, i cui 50 anni equivalgono oggi a 60: uno stile di vita sbagliato ha fatto sì che oggi il loro cuore risulti un decennio più vecchio rispetto alla propria età effettiva. L'allerta giunge dal Public Health England, che ha lanciato nel 2015 un'iniziativa su larga scala (Heart Age Test) per aiutare le persone a scoprire se fossero a rischio di infarto e di ictus. Una nuova analisi dei risultati ottenuti su 1,2 milioni di cittadini inglesi di mezza età ha dimostrato infatti che un individuo su 10, a 50 anni, ha il cuore di un uomo di 60, cosa che lo espone al rischio di morire un decennio in anticipo.
Il problema risulta peggiore per gli uomini rispetto alle donne: fra coloro che si trovano ad avere cuori di 10 anni più 'anziani', solo il 36% è donna; la maggioranza, il 64%, è composta da uomini.
Jamie Waterall, responsabile della prevenzione delle malattie cardiovascolari del Public Health England, afferma: "Dovremmo tutti mirare a far sì che l'età del nostro cuore sia la stessa della nostra età reale", affrontando e combattendo i fattori di rischio. Mentre "è estremamente preoccupante - fa notare sul 'Telegraph' Mike Knapton, direttore medico della British Heart Foundation, commentando quanto emerso dallo studio - che tante persone non conoscano i valori della loro pressione sanguigna o il livello del loro colesterolo, in quanto si tratta di elementi che possono portare a un attacco cardiaco o a un ictus, se non trattati".
Il problema risulta peggiore per gli uomini rispetto alle donne: fra coloro che si trovano ad avere cuori di 10 anni più 'anziani', solo il 36% è donna; la maggioranza, il 64%, è composta da uomini.
Jamie Waterall, responsabile della prevenzione delle malattie cardiovascolari del Public Health England, afferma: "Dovremmo tutti mirare a far sì che l'età del nostro cuore sia la stessa della nostra età reale", affrontando e combattendo i fattori di rischio. Mentre "è estremamente preoccupante - fa notare sul 'Telegraph' Mike Knapton, direttore medico della British Heart Foundation, commentando quanto emerso dallo studio - che tante persone non conoscano i valori della loro pressione sanguigna o il livello del loro colesterolo, in quanto si tratta di elementi che possono portare a un attacco cardiaco o a un ictus, se non trattati".
Ultimo aggiornamento: 04 Settembre 2017
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