C’è oggi una tendenza alimentare che si sta diffondendo anche nel mondo occidentale: la dieta ebraica, nota anche con il nome di kosher, termina che indica l’idoneità di un cibo a essere consumato dal popolo ebraico secondo le regole stabilite nel libro sacro della Torah.
Sì, perché, a quanto pare, si tratta di una dieta che ha numerosi benefici per la salute.
Come si riconosce un alimento kosher?
Gli ebrei ortodossi che scelgono di non mangiare alcun alimento che non sia kosher optano esclusivamente per gli alimenti che hanno un simbolo ad hoc sul pacchetto del cibo, così da identificarlo.
Per quanto riguarda l’Italia, come si legge in un articolo del 13 giugno scorso, apparso su La Repubblica, si sta assistendo a un vero boom di kosher, tant’è che il Ministero dello Sviluppo Economico, intuendo le potenzialità di questo mercato, ha deciso di supportare il progetto dell’Unione delle comunità ebraiche italiane che ha creato il marchio K.it, dedicato a tutte le imprese del paese e utile per chi cerca sugli scaffali dei negozi un prodotto kosher.
Per di più, sempre il Ministero dello Sviluppo Economico ha previsto un’App che elencherà tutti i prodotti kosher italiani in commercio, con relativa certificazione.
I benefici: meno Colesterolo e meno allergeni
Precisato ciò, è vero che sono numerosi i benefici per la salute apportati dagli alimenti kosher. Le persone, infatti, che seguono, in maniera rigorosa, una dieta ebraica sono generalmente più sane rispetto a quelle che non lo fanno. Ad esempio, i primi hanno livelli di colesterolo più bassi dei secondi, in quanto la dieta non permette di mangiare insieme la carne con i prodotti caseari. Di conseguenza, niente pizza, cheeseburger o lasagne, eliminando così, in un sol colpo, la quasi totalità dei prodotti che si possono mangiare in un fast food.
Non sono da trascurare, inoltre, le limitazioni che riguardano la carne di maiale, caratterizzata dalla presenza di più allergeni rispetto ad altri tipi di carne.
Altri animali, poi, che non si possono mangiare sono i rettili e gli insetti (ma questo non è un sacrificio, vero?) e alcuni piccoli mammiferi, come i conigli.
Altra regola kosher riguarda la distinzione tra gli animali che possono far parte della dieta e quali no: ok a quelli che hanno gli zoccoli e sono ruminanti. I cavalli, però, sono esclusi.
Come vengono uccisi gli animali?
A proposito, poi, degli animali, questi sono uccisi secondo regole ben delineate, partendo dal presupposto che essi non devono né avvertire la prossimità della fine né devono soffrire. La morte deve essere immediata e indolore.
Non si tratta di un aspetto non di poco conto nell’ambito dell’alimentazione sana perché, come accade anche negli esseri umani, se gli animali percepiscono che stanno per morire, rilasciano sostanze chimiche nel corpo, soprattutto ormoni che possono essere dannosi quando ingeriti.
Inoltre, dopo che l’animale viene ucciso, il Sangue deve essere rimosso dalla carne prima di essere consumata.
Il cibo non kosher non (sempre) fa male
Prima di approfondire l’argomento, però, è opportuna una premessa: solo perché alcuni alimenti non sono ritenuti kosher non significa che essi non facciano bene alla salute.
Esistono, infatti, molti cibi sani che non sono preparati secondo le linee guida ebraiche: ad esempio, è vietato mescolare la carne con il latte ma non è che, se si fa, si rischia di ammalarsi; lo stesso vale per i frutti di mare e per il maiale.
E le leggi kosher, sia chiaro, non sono adottate dagli ebrei per questioni salutari ma per motivi religiosi: Dio ha reso l’uomo dominatore sugli animali.