Il rientro a scuola rappresenta un momento particolarmente delicato e va affrontato con serenità e consapevolezza, a volte più dai genitori che dai figli.
È un passaggio da un periodo di spensieratezza e libertà ad uno in cui sono richiesti impegno e concentrazione. L’alimentazione rappresenta una componente fondamentale per favorire una migliore attenzione e partecipazione durante le lezioni.
Come l’alimentazione influenza il rendimento scolastico
Molto spesso i bambini in età scolare mostrano una carenza dell’attenzione riconducibile ad una scorretta alimentazione: una colazione troppo ricca o addirittura saltata, uno spuntino eccessivamente sbilanciato quindi ricco in grassi o zuccheri raffinati, influenzano i livelli di glucosio ematico portando a condizioni di iperglicemia o ipoglicemia.
Il glucosio rappresenta la principale fonte energetica per i neuroni. Per garantire un’ottimale attività neurologica è quindi necessario mantenerne stabili i livelli ematici evitando e controllando picchi di iper o ipoglicemia.
La velocità con cui il cibo viene assimilato è influenzata dalla sua composizione e dalla quantità di fibre ma anche la composizione di altri alimenti assunti nello stesso pasto può influenzare questo parametro meglio noto come indice glicemico (IG). L’IG classifica gli alimenti in base alla loro influenza sui livelli di glicemia.
Quando assumiamo alimenti ricchi in carboidrati la prima cosa che accade è che gli zuccheri in essi contenuti vengono immediatamente riversati nel sangue (l’IG influenza questo meccanismo) che li porterà alle cellule. Lì dove si verifica un eccesso di glucosio rispetto alla necessità, quest’ultimo verrà dirottato al fegato per essere trasformato in grasso e accumulato quindi nel tessuto adiposo con il conseguente aumento di peso e soprattutto girovita.
Altri fattori che influenzano l’apprendimento
In tutto questo scenario c’è il controllo da parte dell’insulina che ha il compito di mantenere stabile il livello di glucosio nel sangue ma, quando questo aumenta considerevolmente e per lungo tempo, si innesca un meccanismo di resistenza da parte delle cellule al suo utilizzo favorendone la sua trasformazione in grassi, questo processo affanna molto il fegato ed inoltre impedisce anche l’assorbimento di sostanze importanti come la vit C, un potente antiossidante.
È ormai noto il ruolo dell’insulino-resistenza nei disturbi dell’apprendimento e della memoria, i neuroni non disponendo di glucosio e di altre fonti energetiche funzionano meno e a lungo andare anche male accumulando difetti, è un po’ come un ascensore sovraccarico, il meccanismo si blocca e il sistema non funziona più.
Un altro parametro importante è il carico glicemico (CG), un valore calcolato moltiplicando l’indice glicemico per la quantità di carboidrati presenti nell’alimento, è evidente che tale parametro indica sia la qualità che la quantità di carboidrati assunti.
Assumere carboidrati ad alto IG può avere particolari implicazioni sul metabolismo glucidico, sul livello di attenzione e soprattutto innescare un processo infiammatorio il cui esito conduce all’obesità.
Qual è l’alimentazione corretta a scuola?
Quindi tutto questo può essere risolto seguendo un’alimentazione meno raffinata e soprattutto cercando di educare fin da piccoli i nostri figli per evitare loro problemi futuri.
Una colazione (da non saltare mai) fatta scegliendo tra yogurt o latte parzialmente scremato, fette biscottate o cereali o pane integrali con marmellata o miele oppure un frutto.
Lo spuntino da fare a scuola deve essere leggero ed equilibrato evitando carboidrati raffinati e merende eccessivamente zuccherine o troppo grasse, molto utile la frutta secca non salata (noci, mandorle) ricca in acidi grassi essenziali, un frutto o uno yogurt (solo se a colazione non è già stato consumato uno di questi alimenti) o un pezzo di formaggio grana con una fetta di pane integrale.