Mercoledì 21 settembre si celebra la XXIII Giornata Mondiale dell’Alzheimer, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Settembre, non a caso, è il Mese Mondiale dell’Alzheimer, ideato 5 anni fa da Alzheimer’s Disease International (ADI) con l’obiettivo di contrastare l’emarginazione sociale legata alla malattia.
Che cos’è la demenza?
Con il termine demenza si indicano diverse malattie cerebrali che comportano l’alterazione progressiva di alcune funzioni (memoria, pensiero, ragionamento, linguaggio, orientamento, personalità e comportamento) di severità tale da interferire con gli atti quotidiani della vita.
Dei casi di demenza, l'Alzheimer (descritta nel 1906 dallo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer) è la più comune, con una percentuale del 50 - 60 per cento. Si tratta, in ogni caso, di un processo degenerativo che colpisce progressivamente le cellule cerebrali, provocando il declino progressivo e globale delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità e della vita di relazione, sia del malato sia dei familiari che si occupano dell’assistenza.
A tal proposito, durante il convegno “RICORDATI DI ME: dalla ricerca medico scientifica alle comunità amiche delle persone con demenza” che si è tenuto a Milano, il prof. Marco Trabucchi ha sottolineato la condizione di solitudine che vivono le persone affette da Demenza e le famiglie. La malattia, infatti, impone al malato e al caregiver uno stile di comportamento che riduce i contatti sociali; dall’altra parte, anche la comunità tende ad assumere atteggiamenti di lontananza, non sempre dovuti a disinteresse ma a imbarazzo, ritrosia, incertezza. È per questo fondamentale sviluppare una cultura della solidarietà, che creda fermamente nel valore della relazione, perché “nessuno può rialzarsi, proteggersi e riscaldarsi da solo”.
Per approfondire guarda anche: “Malattia di Alzheimer“
I costi e i numeri dell'Alzheimer nel mondo
Nel mondo ci sono 46,8 milioni di persone affette da una forma di demenza, cifra destinata quasi a raddoppiare ogni 20 anni. I nuovi casi di demenza sono ogni anno oltre 9,9 milioni, vale a dire un nuovo caso ogni 3,2 secondi. Rispetto al 2010, si è registrata una crescita del 35 per cento, mentre in Italia si stima che la demenza colpisca 1.241.000 persone.
Ammontano a 818 miliardi di dollari, invece, gli attuali costi sia di natura economica che sociale che fanno riferimento alla demenza, anche se ci si aspetta che questi possano raggiungere i 1000 miliardi di dollari in soli tre anni. Se l’assistenza per la demenza fosse una nazione, sarebbe addirittura la diciottesima economia nel mondo e il suo valore economico supererebbe quello di aziende come Apple (742 miliardi) e Google (368 miliardi).