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Il cancro non si cura con la stregoneria

Il cancro non si cura con la stregoneria

Attenzione a maghi, ciarlatani e falsi miti: le cure mediche rappresentano l'unica possibilità di salvezza per combattere il cancro.
In questo articolo:

Cancro: affidarsi solo a cure scientificamente sperimentate

Pur non essendoci una stima esatta del numero di persone colpite dal Cancro nel mondo, la percezione è che i casi - per varie ragioni - siano in tendenziale e progressivo aumento. Per contrastare gli effetti e il progredire dei tumori la prima (e unica) soluzione è affidarsi ai medici specializzati e alle sole cure scientificamente sperimentate.
Tuttavia, non sono rari i casi in cui i malati di cancro si affidano a falsi guaritori: quando, però, si scopre che la cura non funziona, è troppo tardi per ricorrere a procedure mediche appropriate. Ciò avviene soprattutto in Africa, dove le tradizioni sono più forti che altrove.

I danni dei falsi guaritori

Un caso emblematico è avvenuto in Ruanda l’anno scorso: una donna di nome Grace si presentò in ospedale solo quando il Cancro al seno aveva raggiunto uno stadio avanzato. Purtroppo non ci fu nulla da fare: Grace è morta all’età di 34 anni. Secondo quanto riportato da un giornale locale, la donna, pur avendo notato la presenza di un Nodulo al seno, decise di non rivolgersi ad uno specialista. Quando, però, il nodulo divenne così grande da far sì che il seno interessato fosse il doppio dell’altro, Grace si rivolse a vari "guaritori" che gli prescrissero cure risultate ovviamente vane.
Due anni dopo la scoperta e una volta richiesto l’intervento dei medici, il cancro era già in fase avanzata e l’amputazione del seno non fu sufficiente per salvare la vita alla donna.

Secondo il Dr. Faustin Ntirenganya, oncologo presso l’Università Teaching Hospital di Kigali (Ruanda), “molte persone non considerano seri i tumori: giungono in ospedale solo quando iniziano a soffrire ed è spesso troppo tardi”. Secondo la sua esperienza, infatti, più della metà delle pazienti con cancro al seno (57%) si rivolge agli specialisti quando la malattia è già allo stadio 3 o 4, ovvero quando le possibilità di sopravvivenza sono molto scarse. Una diagnosi precoce, invece, aumenta le possibilità di guarigione. “Ciò - ha spiegato il medico africano - è dovuto principalmente alla mancanza di consapevolezza e altre tradizioni culturali”.

Combattere miti e false credenze

Purtroppo, anche nel resto del mondo il cancro è oggetto di miti e credenze. “Questo perché - come ricorda l’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) - per molti anni su questo tema l'informazione per il grande pubblico ha preferito sorvolare, dato che l'argomento suscitava timore. E così dietro espressioni come malattia grave o male incurabile si è creato un mondo di disinformazione, di convinzioni sbagliate e talvolta anche potenzialmente pericolose per la salute dell'individuo”. Di conseguenza, le credenze errate “possono anche portare gli individui a comportarsi in modo negativo per la salute: per esempio la convinzione che operare un cancro può portare alla disseminazione delle cellule maligne o che la radioterapia sia più pericolosa della malattia stessa possono indurre la persona a rifiutare cure che costituiscono invece la sua possibilità di salvezza”.

Insomma, attenzione alle teorie pericolose, ai maghi - ciarlatani, agli individui che si spacciano per scienziati incompresi. L’unico messaggio da prendere in considerazione e da diffondere è che solo la ricerca scientifica può contribuire a contrastare il cancro e i medici rappresentano l’unica possibilità di guarigione prima che sia troppo tardi.


Per approfondire guarda anche: “Il tumore al seno“

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Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio 2017
4 minuti di lettura

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