L'osteoporosi è legata soprattutto al sesso femminile: le donne sono più a rischio perché il tasso di contenuto minerale osseo è costituzionalmente più basso rispetto a quello degli uomini e con la
L'osso diventa così poroso e fragile, più a rischio di fratture, che a loro volta non si consolideranno facilmente proprio a causa della carenza di calcio. Così il circolo si chiude. Le zone del corpo più a rischio sono i polsi, le vertebre ed il femore. La Frattura del polso è piuttosto frequente ed è il primo segno di una diffusa fragilità delle ossa.
La frattura della vertebra è quella che più esplicitamente indica la presenza dell'osteoporosi; solitamente questo tipo di frattura causa uno schiacciamento di una o più vertebre (la cifosi), provocando un abbassamento di statura dovuto all'incurvamento della schiena.
Le fratture del femore sono le più pericolose in assoluto, anche perché si risolvono soltanto con la chirurgia. Inoltre, solitamente questo tipo di frattura colpisce persone anziane che si riprenderanno molto lentamente e mai completamente, subendo così una riduzione o un annullamento della propria condizione di autonomia.
I fattori di rischio sono molteplici; il primo, l'abbiamo detto, è l'appartenenza al sesso femminile. Seguono la menopausa precoce o chirurgica, l'ereditarietà, la carenza di calcio, la mancanza di attività sportiva, il consumo eccessivo di caffè, alcol e sigarette, l'uso di alcuni farmaci, come il cortisone o gli antiepilettici. Ma c'è un modo per fermare o almeno limitare i danni dell'osteoporosi: la prevenzione.
Una buona prevenzione si attua fin da giovanissime e si basa fondamentalmente su tre punti principali: alimenti ricchi di calcio, un'adeguata attività fisica e soddisfacente assunzione di vitamina D.
Il primo passo della prevenzione è quello di adottare una dieta ricca di calcio, sostanza essenziale per la buona 'costruzione' delle ossa; la sua assunzione andrebbe continuata ad ogni età, poiché ogni età ha bisogno del suo specifico apporto di Calcio in modo che le ossa possano svolgere la loro funzione al meglio.
Le dosi più alte vanno assunte durante l'adolescenza e dopo la Menopausa; importante inoltre assumere anche sufficiente calcio durante la gravidanza poiché il bambino che cresce ne consuma parecchio e, se le riserve non sono sufficienti, il feto lo preleva dalle riserve materne (cioè dallo scheletro).
Il calcio è abbondante nel latte e nei suoi derivati, innanzitutto, ma anche in alcune verdure (broccoli, cicoria, indivia, ecc.) e prodotti ittici (gamberi, calamari, ecc.) L'attività fisica previene l'osteoporosi perché le ossa vengono stimolate dall'esercizio fisico e, quindi, si irrobustiscono.
L'attività fisica va scelta in base all'età: da giovani tutte le attività (bicicletta, aerobica, calcio, pallavolo, ecc.) possono essere praticate senza alcun problema e senza alcuna limitazione; dopo i 50 anni l'esercizio fisico deve essere più dolce ed adeguato ad un fisico non più giovanissimo; camminare ed andare in bicicletta sono sicuramente i migliori esercizi da poter effettuare ad ogni età.
La vitamina D aiuta l'intestino ad assorbire più calcio; è quindi fondamentale associarla alla dieta ricca di calcio per ottenere risultati soddisfacenti. In caso di osteoporosi già presente o di età avanzata della paziente, è bene aumentare la dose giornaliera, che normalmente si tiene sui 10 microgrammi al giorno.
In ogni caso, l'assunzione di vitamina D va concordata con il medico di fiducia. La vitamina D viene prodotta dal corpo umano in presenza di sole; ecco perché viene spesso consigliato stare all'aria aperta durante le belle giornate: la vitamina D si accumula nel corpo umano e va a rimpinguare le riserve che verranno utilizzate nei giorni invernali. Questa sostanza si può trovare però anche in alcuni alimenti, come le uova, il burro o i pesci grassi.