Da qualche tempo per vostro figlio sedersi a tavola e mangiare è diventata una tortura. E noi? Lo forziamo perché è solo un capriccio? Cambiamo pietanza perché quella proposta proprio non gli va giù? Indaghiamo più a fondo perché potrebbe essere qualcosa di grave?
I comportamenti che un genitore assume sono sempre orientati al buon senso ma non sempre corretti.
In realtà, la cosa migliore da fare è non forzarlo mai e non trattarlo come un cagnolino, punendolo se non mangia e premiandolo se invece trangugia tutto. L'inappetenza del bambino nasconde sempre qualche motivo più profondo ed il nostro compito fondamentale è capire quale sia questo motivo.
Dall'anno di età in poi, in ogni caso, il bambino comincia a mangiare di meno; nell'arco del primo anno, infatti, ha preso circa 7 chili, mentre dall'anno in poi comincia a prendere intorno ai due chili l'anno.
Quindi non dobbiamo preoccuparci eccessivamente se ha deciso di mangiare di meno: i bambini sanno autoregolarsi e sanno quanto è necessario a soddisfare la fame e quanto è superfluo.
Se il bambino è veramente in un periodo di inappetenza bisogna fare attenzione a ciò che gli succede intorno, perché, nella maggior parte dei casi, la soluzione è davanti ai nostri occhi. Se, per esempio, si tratta di allergie alimentari, potrebbe avere sintomi quali mal di pancia ogni volta che mangia, e quindi associare il cibo al Dolore e rifiutarlo di conseguenza. In questo caso, si eliminano man mano gli alimenti e si scopre quale pietanza gli fa male.
Se, invece, notiamo un malessere generale collegato all'inappetenza, potrebbe trattarsi di qualche Patologia virale; è bene che lo portiamo dal pediatra, che gli prescrive degli esami per vederci chiaro.
A volte il bambino non mangia per ribellione contro qualcosa che lo infastidisce. In questo caso, dovremo essere attenti al suo atteggiamento. Se lo vediamo irritato quando gli porgiamo il piatto, forse stiamo forzando troppo nostro figlio a mangiare un cibo che detesta; se è indifferente, potrebbe essere un segnale per qualche disagio psicologico o di stress in famiglia, a scuola, con i compagni di giochi.
L'importante, in ogni caso, è essere sempre pronti a variare il menù e proporgli cose nuove, ma non eccessivamente elaborate o pesanti, cibi naturali e che abbiano un sapore ben distinguibile dagli altri che gli proponete.