Negli ultimi tempi, e precisamente dopo il disastroso terremoto che ha colpito S. Giuliano di Puglia nel 2002, abbattendo l'edificio scolastico di quel paese ed uccidendo numerosi bambini, si è fatto molto scalpore intorno alla sicurezza nelle scuole elementari e medie, mettendo in evidenza tutte quelle mancanze strutturali che fanno di alcune scuole italiane delle vere e proprie trappole, a cominciare dalla mancanza di porte con maniglioni antipanico fino alla caduta di intonaci dai balconi o dal terrazzo di copertura.
Purtroppo, la scuola italiana sembra essere la più penalizzata dalle politiche passate e presenti, tanto nell'insegnamento quanto nelle strutture, tagliando fondi che invece avrebbero dovuto migliorare la pubblica istruzione in generale. In dettaglio, le manchevolezze, anche all'interno, degli edifici scolastici, sono numerose.
Innanzitutto, gli edifici in sé; sebbene questi siano, per la maggior parte, tutti di recente fattura, la loro manutenzione è pessima: intonaco che viene via, infissi distrutti, acqua che perde, per non parlare del riscaldamento tanto assente da costringere a fare lezione con i cappotti addosso.
Altro problema che da anni affligge le scuole è la mancanza di spazi. Innanzitutto, le palestre: ben 1/3 delle scuole italiane non hanno affatto una palestra e negli istituti che l'hanno spesso è in pessime condizioni, con un pavimento non adatto o con problemi strutturali, senza attrezzi ginnici necessari per l'ora di lezione e, talvolta, con la presenza di pilastri all'interno della stanza che impediscono il corretto svolgimento della lezione.
Non di rado, in queste condizioni, gli insegnanti sono costretti, per permettere ai bambini di esercitare anche il fisico, oltre che la mente, a portarli in cortile, dove comunque non è possibile condurre una lezione di ginnastica alla meglio.
Anche l'illuminazione presente nei corridoi, ma soprattutto nelle aule è inadatta; solitamente si tratta di luci al neon, che affaticano la vista più della luce da lampadina e che, eventualmente, andrebbero schermate con delle griglie. Inoltre, non dimentichiamo che le scuole si trovano all'interno della città e pertanto sono esposte a smog e traffico in continuazione.
Chiaramente, le scuole italiane non posseggono un'efficace in sonorizzazione per proteggere i bambini almeno dal Rumore del traffico. Ma la pecora nera degli istituti è sicuramente quella della manutenzione e della pulizia dei servizi igienici: spesso mancano sapone e carta igienica e talvolta anche la pulizia lascia a desiderare.
A tutto questo, già di per sé disarmante, si devono aggiungere anche comportamenti all'interno delle mura scolastiche che possono essere facilmente definiti a rischio.
Gli strumenti utilizzati spesso non sono idonei ai bambini (per esempio forbici che non hanno le punte arrotondate o ascensori sovraccaricati).
In questo i docenti possono davvero 'insegnare' il modo giusto di comportarsi per non essere di pericolo né a se stessi né agli altri. Per esempio andrebbero evitate le corse nei corridoi o per le scale così care ai ragazzi, oppure andrebbe controllato che gli alunni non salgano su sedie e banchi per raggiungere qualcosa in alto, che non lascino per terra gli zaini, nei quali altri compagni possano inciampare.
Perché prevenire è meglio che curare.