Con l’autunno e le temperature più basse, i bambini sono tra i soggetti più colpiti da raffreddore e febbre perché il loro sistema immunitario non possiede abbastanza anticorpi per poter contrastare gli attacchi di patogeni esterni. Ecco come affrontare le diverse situazioni.
Perché viene il raffreddore nei bambini
Il raffreddore è una delle infezioni più frequenti che colpiscono il bambino durante la stagione invernale. In questo periodo, infatti, freddo, sbalzi di temperatura e la circolazione di germi soprattutto in ambienti chiusi, favoriscono una maggiore insorgenza di infezioni alle alte vie respiratorie nei più piccoli, dovute alle scarse difese immunitarie.
I virus che provocano il raffreddore sono numerosissimi e la maggior parte appartengono alla famiglia dei rinovirus. L’infezione si trasmette sia attraverso il contatto diretto con altre persone raffreddate o toccando oggetti contaminati, sia respirando l'aria densa di goccioline di saliva espulse con tosse e starnuti.
Il raffreddore si manifesta principalmente con naso chiuso provocato dall’infiammazione della mucosa e secrezione nasale abbondante con accumulo di muco nelle cavità nasali. Questo processo fisiologico è il tentativo del corpo stesso di eliminare gli agenti patogeni, avviluppando virus e batteri nelle secrezioni e portandoli verso la gola e nello stomaco, dove i succhi gastrici potranno distruggerli.
Quando invece sale la febbre nei bambini?
La febbre generalmente è un meccanismo che l'organismo innesca per difendersi da sostanze esterne. È un fenomeno estremamente frequente nei primi anni di vita del bambino e soprattutto nei mesi invernali, rappresenta la risposta naturale che il corpo utilizza per rendere inospitale l’ambiente all'intrusione di virus e batteri.
I disturbi che possono causare la febbre nei bambini sono dovuti a malattie infettive poco rilevanti, causate quasi sempre da virus - influenzali, parainfluenzali, adenovirus, rinovirus - o talvolta da batteri. Quindi la febbre non è una malattia, ma un sintomo, e va affrontata diversamente a seconda che ci si trovi di fronte a faringiti, tonsilliti, otiti ma anche banali raffreddori o altre infezioni delle alte vie respiratorie.
Lo stesso vale per l'influenza stagionale che ha come primo sintomo proprio l'innalzamento della temperatura, anche fino a 39°, accompagnato da dolori articolari e muscolari, mal di testa, tosse, disturbi gastrointestinali. Insorge, di norma, verso la metà di novembre, ha il suo picco tra dicembre e gennaio, per poi scemare fino a febbraio. L'Influenza è molto contagiosa, soprattutto per categorie fragili come i bambini, ma può essere prevenuta utilizzando i vaccini antinfluenzali.
Raffreddore e febbre nei bambini: come comportarsi
Per alleviare i fastidi del raffreddore si può aiutare il bambino a respirare meglio facendogli inalare della soluzione fisiologica in ogni narice, farlo bere molto per evitare la disidratazione attraverso la rinorrea, umidificare le stanze, in modo che i muchi non si secchino e diano fastidio. È bene proporgli alimenti ricchi di vitamine e sali minerali, oltre che curare frequentemente l’igiene delle mani. Andrà invece evitata la somministrazione di antibiotici, che non servono a nulla in questi casi.
Quando invece, l'innalzamento della temperatura è piuttosto moderato, può bastare rimanere caldi a letto e riposare, ma se la temperatura arriva a toccare i 39° e sale oltre, soprattutto nel caso dei bambini, è bene adoperarsi perché scenda almeno sotto i 38° con somministrazione di acido acetilsalicilico o paracetamolo.
È raccomandato ai genitori di mantenere sempre la calma e di non preoccuparsi troppo anche quando la febbre nel bambino è alta. Piuttosto è importante osservare e riconoscere i diversi segni di malessere nel piccolo e agire al meglio per ridurre al minimo il suo disagio. Ricordiamo che tutti i bambini privi di specifiche patologie sono in grado di affrontare e superare la febbre autonomamente senza problemi, l’intervento del pediatra aiuterà a comprendere eventuali peggioramenti.
Hai bisogno di vedere un medico subito?
È comprensibile che un genitore di fronte a raffreddore e febbre nel bambino si preoccupi della salute del proprio figlio. Talvolta, presi dal panico, si tende tuttavia a sopravvalutare il problema e gestirlo con reazioni eccessive.
Piuttosto che precipitarsi in ospedale solo perché la febbre non scende o magari non si è riusciti a contattare il proprio pediatra, la soluzione più immediata è prenotare una video visita a distanza con un medico ed ottenere in pochi minuti un parere senza spostarsi da casa.