Sempre più donne si avvicinano al parto naturale e spesso quelle sottoposte a precedenti tagli cesarei sentono forte il desiderio di partorire spontaneamente per concludere in modo fisiologico il percorso della loro gravidanza.
Fino a qualche tempo fa si diceva che una donna che avesse partorito con un taglio cesareo, nelle successive gravidanze avrebbe dovuto partorire necessariamente con taglio cesareo. Oggi non è più così: infatti una donna che ha partorito precedentemente con un taglio cesareo può serenamente affrontare un parto spontaneo se adeguatamente informata e preparata.
I vantaggi del parto naturale
I vantaggi del parto spontaneo rispetto al taglio cesareo sono numerosi:
- la ripresa delle funzioni autonome è molto più rapida;
- minori le complicazioni respiratorie;
- minor rischio di infezioni;
- minori complicazioni tromboemboliche;
- perdita ematica inferiore;
- tempi di degenza ospedaliera minori.
Quando è possibile un parto spontaneo dopo un taglio cesareo?
È possibile fare un parto spontaneo in seguito al taglio cesareo a patto che sussistano le seguenti condizioni:
- la gravidanza deve essere singola e non gemellare;
- il feto si deve presentare all’ingresso pelvico con la testa in giù;
- il taglio sull’utero del precedente cesareo deve essere stato trasversale sul segmento inferiore e non longitudinale.
Infine, è preferibile che siano passati almeno 18 mesi dal parto cesareo precedente. Le probabilità di successo sono del 75%, cioè solo una donna su quattro non riesce a partorire spontaneamente.
La complicazione più grave è la rottura dell’utero che si verifica in un caso su duecento; è importante perciò che sia disponibile una sala operatoria dove potere operare nel più breve tempo possibile (entro 30 minuti). Questa evenienza è più frequente se la paziente è stata sottoposta ad intervento di asportazione di miomi e ancora di più se l’intervento di miomectomia ha interessato la cavità uterina.
Parto naturale dopo taglio cesareo: le controindicazioni
Le controindicazioni a un parto naturale dopo un taglio cesareo sono:
- precedenti rotture dell’utero;
- gravidanza gemellare o protratta;
- un feto molto grosso (peso superiore ai 4 chili);
- tre o più cesarei precedenti;
- età materna superiore ai quaranta anni;
- miomectomia che abbia interessato la cavità uterina.
Ovviamente rappresentano controindicazioni anche tutte quelle comprese per i parti spontanei come placenta previa, placenta accreta, preeclampsia grave, miomi previ etc.
L’anestesia epidurale non è controindicata come anche l’induzione del travaglio, preferibilmente con applicazione del Foley nel canale cervicale senza utilizzare la ossitocina o, ancora di più, le prostaglandine.