I metodi contraccettivi che abbiamo a disposizione oggi sono davvero moltissimi e ogni coppia può trovare quello giusto. Si dividono in tre grandi categorie: i metodi contraccettivi naturali, i metodi di barriera o meccanici, e quelli farmacologici o ormonali.
Vediamo insieme come funzionano e impariamo ad utilizzarli correttamente.
Metodi contraccettivi naturali: quanto sono sicuri?
I metodi contraccettivi naturali sono tutti quelli che possono prevenire il rischio di una gravidanza indesiderata con una buona conoscenza del proprio corpo.
Sono generalmente quattro i più comuni:
- il metodo Ogino-Knaus;
- il coito interrotto;
- il metodo della temperatura basale;
- il sistema sintotermico o metodo Billings.
Il metodo Ogino-Knaus consiste nel prevedere il giorno dell'ovulazione considerando che la fase luteale, cioè la seconda fase del ciclo mestruale, è sempre di 14 giorni. Pertanto, siamo in grado di stabilire quando ovuleremo esattamente se abbiamo un ciclo regolare. Il tasso di insuccesso di questo sistema è molto alto poiché sono pochissime le donne che hanno la fortuna di avere un ciclo regolarissimo.
Con il coito interrotto invece l'uomo interrompe il rapporto poco prima di eiaculare uscendo dalla vagina. Questo fa sì che lo sperma non entri in contatto coi genitali femminili. È uno dei sistemi contraccettivi più utilizzato ma è anche uno di quelli più fallimentari poiché il liquido prespermatico, emesso dall’uomo durante l'eccitazione e nelle prime fasi del rapporto sessuale, contiene una piccola quantità di spermatozoi che sono potenzialmente fecondanti.
Il metodo della temperatura basale consiste nel controllare quotidianamente la temperatura considerando che c'è un aumento di circa mezzo grado centigrado durante l'ovulazione. Il problema è che la temperatura corporea è influenzata da tantissimi fattori, pertanto anche questo sistema contraccettivo non è affidabile.
Il metodo Billings o sintotermico e quello che invece consiste nello studiare accuratamente le caratteristiche del muco cervicale. In ovulazione infatti diventa particolarmente filamentoso, abbondante e di consistenza trasparente, detto anche “a bava di lumaca” o “a chiara d’ uovo”.
Ognuno di questi sistemi utilizzato singolarmente ha un efficacia contraccettiva molto bassa ma, se utilizzati in sincronia, in una donna che conosce bene il proprio corpo, hanno un tasso di successo accettabile.
Non sono comunque sistemi contraccettivi consigliabili in coppie non stabili o in caso di rapporti occasionali in quanto non c'è nessuna protezione nei confronti delle malattie sessualmente trasmesse (es. AIDS, gonorrea, clamidia, sifilide, ecc.).
Metodi contraccettivi di barriera, come funzionano?
I metodi di barriera sono tra i più antichi sistemi contraccettivi e comprendono tutti quei sistemi contraccettivi che prevedono l’apposizione di una barriera tra gli spermatozoi e l’ovulo da fecondare.
I più conosciuti e utilizzati sono:
- il preservativo maschile (condom) e femminile (femdom);
- gli spermicidi vaginali (schiume, creme, supposte);
- diaframmi;
- cappucci cervicali;
- tamponi contraccettivi.
Il preservativo è un metodo contraccettivo di barriera in grado di tutelare la donna dal rischio di gravidanze indesiderate proteggendo entrambe i partner dalle malattie sessualmente trasmesse. Sono realizzati in diversi materiali ipoallergenici e in commercio esiste il preservativo maschile o condom e il preservativo femminile o femdom.
Il preservativo maschile e una sottile guaina impermeabile che deve essere indossata dall'uomo sul pene in erezione, consente di raccogliere lo sperma nel suo serbatoio e impedire che questo entri in vagina durante l'atto sessuale. La sua efficacia contraccettiva dipende dal corretto utilizzo. Va indossato correttamente dall'inizio alla fine del rapporto e anche durante i preliminari per impedire che il liquido prespermatico venga in contatto con gli organi genitali femminili.
Il preservativo femminile o femdom è un contraccettivo meccanico di barriera che consiste in una guaina collegata a due anelli flessibili posti alle due estremità. L'anello più piccolo va introdotto profondamente in vagina e sia ancora alla cervice uterina mentre l'anello più grande va srotolato a coprire i genitali esterni. Ha la funzione di raccogliere il liquido seminale per fare in modo che non venga in contatto con la vagina impedendo l'instaurarsi di una gravidanza indesiderata e proteggendo la coppia dalla possibilità di trasmissioni di malattie sessualmente trasmesse.
Gli spermicidi sono sostanze in grado di immobilizzare o uccidere gli spermatozoi prima del loro ingresso nell’utero ma, se utilizzate da sole, sono incapaci di garantire una protezione completa da gravidanze indesiderate. Lo spermicida può essere utilizzato insieme ad altri metodi contraccettivi meccanici o di barriera come il diaframma anticoncezionale ma può invece danneggiare l’integrità del preservativo.
La maggior parte degli spermicidi è acquistabile senza prescrizione e sono disponibili in diverse formulazioni sotto forma di gel, creme, spray, supposte o compresse da inserire in vagina. Gli spermicidi agiscono alterando l'integrità di membrana degli spermatozoi che non sono in grado di fecondare e il Ph vaginale creando un ambiente ostile agli spermatozoi. In alcuni casi però applicazione dello spermicida può irritare o danneggiare le pareti vaginali e rettali creando bruciore, prurito ed eruzione cutanea locale aumentando il rischio di infezioni alle vie urinarie e della vagina. Lo spermicida non offre alcuna protezione dalle malattie sessualmente trasmesse.
Il diaframma è uno dei sistemi contraccettivi di barriera ed è costituito da un cappuccio di gomma a forma di cupola, con margine flessibile, che si fissa sopra il collo dell’utero, sulla parte superiore e sulle pareti laterali della vagina. Sono solitamente utilizzati con uno spermicida che viene applicato al diaframma prima dell'inserimento e, insieme, forniscono una barriera efficace agli spermatozoi. Il diaframma deve rimanere in sede per almeno 6-8 ore ma non più di 24 ore dopo il rapporto. I diaframmi possono essere lavati e riutilizzati. Il loro utilizzo negli anni si è ridotto per la l'arrivo di altri sistemi contraccettivi più facili da utilizzare e più sicuri sia per prevenire gravidanze indesiderate che per proteggere dalle malattie sessualmente trasmissibili.
Il cappuccio cervicale ricorda il diaframma ma è più rigido e più piccolo e va utilizzato sempre con una crema spermicida. Deve essere inserito prima del rapporto e deve rimanere in sede per almeno 6 ore dopo il rapporto sessuale e non più di 48 ore.
Il tampone contraccettivo funziona sia come dispositivo di barriera che come agente spermicida. Può essere acquistato senza prescrizione medica, può essere inserito fino a 24 ore prima del rapporto sessuale e deve essere lasciato in sede per almeno 6 ore dopo il rapporto. Il tempo massimo di permanenza non deve superare le 30 ore.
Tra i sistemi contraccettivi meccanici importante è la spirale o dispositivo intrauterino. Esistono spirali di diversa forma e dimensioni e possono essere al rame o medicate al Levonorgestrel. È un dispositivo che rientra nei contraccettivi long acting cioè a lunga durata di azione perché da una contraccezione duratura per 3-6 anni. È un dispositivo che va inserito dal ginecologo in utero, non protegge dalle malattie sessualmente trasmesse ed è consigliabile nelle coppie stabili. La spirale al rame ha come controindicazione l'aumento del flusso e dei dolori mestruali mentre la spirale medicata al levonorgestrel riduce il flusso mestruale e il dolore legato al ciclo, da una contraccezione sicura ed è più affidabile anche se più costosa rispetto alla spirale al rame.
Contraccettivi ormonali: quali sono?
I contraccettivi ormonali sono tra i contraccettivi più utilizzati soprattutto nelle coppie stabili o nelle donne sessualmente attive con partner fisso. Oltre a garantire una elevatissima protezione da gravidanze indesiderate i contraccettivi ormonali sono utilissimi per controllare dolori mestruali, sindrome premestruale, flusso mestruale abbondante, acne e sono utilissimi anche per tenere a bada i sintomi dell'endometriosi e dei fibromi uterini.
Il loro meccanismo di azione consiste nel bloccare l'ovulazione attraverso l'assunzione di estroprogestinici o del solo progestinico ma non proteggono dalle malattie sessualmente trasmesse e sono soggette a prescrizione medica.
Ne esistono di diversi tipi:
- pillola estroprogestinica;
- mini pillola che contiene solo progesterone;
- anello vaginale;
- cerotto transdermico;
- iniezioni di progesterone;
- impianto sottocutaneo di progesterone.
Esistono diversi tipi di pillola estroprogestinica che differiscono per il tipo di estrogeno e di progesterone presente nel farmaco. Ci sono pillole che si assumono per 21 giorni consecutivi, si interrompono per 7 giorni, durante i quali si ha la mestruazione, e poi si ricominciano ad assumere. Altre che vengono assunte per 28 giorni consecutivamente senza mai interrompere e che hanno gli ultimi 7 giorni di pillola placebo durante i quali c'è il ciclo di rottura. C’è una pillola che si assume per 28 gg e che a solo due giorni di pillole placebo. Ci sono formulazioni da 28 compresse che prevedono 24 pillole con il farmaco e quattro pillole placebo durante l’assunzione delle quali tornano le mestruazioni. La più innovativa di tutte è una pillola contraccettiva che viene presa per tre mesi consecutivamente e che ha 7 pillole placebo alla fine dei tre mesi, durante l'assunzione delle quali si ha la mestruazione e poi si ricomincia ad assumerla senza mai interrompere.
La mini pillola è una pillola a base di solo progesterone che va assunta in maniera continuativa, ideale nella contraccezione delle donne che non possono o non vogliono assumere estrogeni o durante il periodo dell'allattamento.
L'anello contraccettivo vaginale va inserito in vagina, va tenuto in sede per 21 giorni consecutivi, si toglie per 7 giorni durante i quali viene la mestruazione e poi si reinserisce.
Il cerotto contraccettivo invece viene applicato per tre settimane consecutive cambiandolo ogni settimana e ruotando la sede di applicazione, dopo tre settimane consecutive si fanno 7 giorni di pausa durante i quali arriva il ciclo mestruale e poi si ricomincia ad utilizzarlo.
L'iniezione di progesterone viene fatta invece intramuscolo ogni tre mesi e deve poi essere ripetuta, ma in Italia non è in commercio.
L’impianto sottocutaneo di progesterone invece è un dispositivo che viene inserito nel braccio dal ginecologo, ha la durata di tre anni, rilascia solo progesterone, e appartiene ai sistemi di contraccezione long acting.
Recenti studi hanno dimostrato come i contraccettivi ormonali non aumentano il rischio di cancro se non per un lievissimo aumento di incidenza di cancro al seno, sono invece protettivi nei confronti di cancro ovarico, cancro dell'endometrio e cancro del colon retto. È stato dimostrato che le donne che assumono il contraccettivo ormonale muoiono nel 50% di casi in meno di tutte le patologie e che il beneficio permane nei 10 anni successivi alla sospensione del contraccettivo.