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I risultati della ricerca
La ricerca, in sintesi, afferma che “più a lungo ci si espone alla musica tramite gli auricolari, maggiore è la possibilità che si verifichi la perdita dell’udito”, sottolineando che anche tra i giovani, nonostante l’età, è stato riscontrato un livello di perdita dell’udito progressivo tra chi utilizza regolarmente i lettori MP3. Il testo che documenta la ricerca è, quindi, una valutazione scientifica dei dati sulla salute dell’udito ed esamina la relazione tra esposizione al Rumore e la salute, che generano effetti anche sul benessere fisico e psicologico.Leggi anche:
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Uno dei risultati chiave del documento è che l’abitudine di ascoltare la musica con gli auricolari è diventata un fenomeno di massa, in particolare negli ultimi 20 anni e i dati raccontano che alcuni dispositivi sono in grado di produrre livelli sonori massimi di 120 decibel, ovvero più forte del Rumore di un jet che vola a 1.000 metri di altezza. Il rapporto, poi, definisce taluni livelli pericolosi di Rumore, come l’esposizione a suoni al di sopra degli 80 decibel per otto ore o 100 decibel (l’equivalente di un tagliaerba a benzina che agisce sul prato) per 15 minuti.
I ricercatori, infine, hanno scoperto che i giovani tra i 12 e i 19 anni di età rappresentano il 90% di coloro che sono particolarmente a rischio per quanto riguarda il danneggiamento del proprio udito e secondo il documento esiste un chiaro collegamento “tra la durata dell’uso e la soglia audiometrica, in modo che maggiore è il tempo di esposizione di musica tramite gli auricolari, maggiore è la probabilità di perdere l’udito”.
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Ultimo aggiornamento: 05 Marzo 2016
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