Nel gioco del calcio i traumi sono molto frequenti, soprattutto per contatto con il terreno, con il pallone o con l'avversario. A parte le fratture, ordinarie sia negli sportivi che nelle persone 'comuni', anche le distorsioni e le lesioni muscolari possono tenere fermo un calciatore per parecchio tempo e, talvolta, possono portarlo perfino in sala operatoria.
Le lesioni muscolari
La lesione muscolare non è una patologia tipica solo del calcio; tutti gli sport in cui i muscoli vengono sollecitati al massimo è presente il rischio di lesione muscolare. Non a caso, questo tipo di trauma rappresenta, da solo, quasi un terzo di tutti i traumi sportivi. Queste lesioni possono essere provocate sia da un contatto diretto che da un movimento particolare dello sportivo. Le lesioni possono essere di quattro tipi.
Si parla di contusione quando, in conseguenza ad un contatto diretto, si avverte Dolore locale, talvolta associato ad ecchimosi; si dice contrattura quella lesione che interessa tutto il muscolo, che si presenta dolorante e teso; lo stiramento, invece, si presenta con un dolore ben localizzato quando si effettua un movimento ben preciso ed è avvertibile anche con la palpazione della zona interessata; si parla, infine, di strappo quando l'interruzione di fibre muscolari ha prodotto una zona circoscritta caratterizzata da dolore ed eventualmente ecchimosi.
Per porre diagnosi di lesione muscolare è necessaria un'attenta valutazione da parte del medico, seguita da esami strumentali di approfondimento, tra cui, in prima battuta, l'ecografia, che, per il suo costo contenuto e la sua non invasività, è considerato il primo esame da effettuare. Essa permette di valutare attentamente le strutture muscolari, la zona della lesione, la sua gravità, le eventuali complicazioni e il processo di cicatrizzazione.
La terapia prevede solitamente il controllo dell'infiammazione e della successiva cicatrizzazione, seguite poi da una fase di Riabilitazione prima di ricominciare l'allenamento. Fondamentale per la prevenzione di queste lesioni è lo stretching, che permette al muscolo di avere l'elasticità necessaria per evitare spiacevoli inconvenienti.
Le distorsioni della caviglia
Comunissima anche tra i non sportivi, la Distorsione della caviglia è un fastidiosissimo disturbo dei legamenti dell'apparato caviglia-piede. La distorsione può provocare un allentamento di fibre, una parziale rottura delle stesse fino ad arrivare alla rottura completa del legamento.
La gravità della rottura dei legamenti è direttamente proporzionale alla velocità con cui avviene la distorsione: più veloce sarà il movimento di distorsione, più grave sarà il danno provocato ai legamenti. Questo perché le fasce muscolari non hanno il tempo di contrarsi e quindi di proteggere le strutture legamentose.
Per porre una corretta diagnosi, è necessario effettuare un'ecografia entro circa 72 ore dal trauma distorsivo; se la lesione è parziale, può bastare immobilizzare la caviglia per circa 10 giorni in posizione neutra ed attendere la naturale cicatrizzazione delle fibre, seguita dalla riabilitazione dopo aver tolto il bendaggio. Se la lesione è totale, invece, la caviglia va immobilizzata per circa 15 giorni.
Se le distorsioni sono ripetitive nel tempo, il bendaggio può non bastare più; allora si deve ricorrere alla chirurgia per suturare le fibre dei legamenti. La riabilitazione deve tener conto innanzitutto del dolore e del gonfiore, che vanno trattati con laserterapia o crioterapia; si cerca, quindi, si recuperare l'articolazione effettuando esercizi in piscina, dove la gravità è di gran lunga minore. Infine, si passa al rafforzamento della muscolatura.
La distorsione del ginocchio
Si tratta di una lesione molto frequente nel mondo dello sport, favorita dal fatto che il ginocchio presenta una complessità di legamenti ed articolazioni che lo espone più facilmente a traumi. Le parti che più di frequente rischiano di essere sottoposte a traumi sono generalmente i menischi ed i legamenti crociati.
I traumi del ginocchio vengono trattate con solo riposo dell'articolazione quando la lesione non ha un aspetto di gravità ed il recupero, dopo il riposo, è totale. L'intervento, invece, è d'obbligo nei casi di rottura parziale o totale delle fibre dei legamenti. La riabilitazione è sempre la condizione necessaria successiva per poter tornare sul campo.
La prevenzione di questo tipo di lesioni si gioca essenzialmente, per quegli sportivi che hanno già subito una lesione semplice, sulla riabilitazione sul campo, cioè l'allenamento seguito da un fisioterapista che valuti attentamente i carichi di lavoro e faccia eseguire allo sportivo infortunato movimenti di difficoltà sempre maggiore.
Per chi invece si allena normalmente e non ha mai avuto lesioni al ginocchio, è sufficiente prepararsi bene atleticamente. Di fondamentale importanza sono il ricondizionamento cardiocircolatorio ed il trofismo muscolare.