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Il miglior integratore per gli sportivi? La birra

Il miglior integratore per gli sportivi? La birra

Integratori alimentari per aiutare e sostenere chi svolge attività fisica? Non più. La formula vincente, infatti, starebbe nell'accoppiata sport-birra.
In questo articolo:
Integratori alimentari per aiutare e sostenere chi svolge attività fisica? Non più. La formula vincente, infatti, starebbe nell'accoppiata sport-birra. Proprio così. Una tra le bevande più amate, infatti, sarebbe un supporto perfetto per chi pratica attività sportive sia a livello agonistico che non. La birra sarebbe, quindi, l'integratore alimentare più completo.
 

Gli integratori alimentari fanno bene?

Si parte, innanzitutto, da un presupposto, ovvero quello che i veri integratori alimentari - su cui spesso si discute - sono prodotti con sostanze alimentari naturalmente presenti nel nostro organismo. Sostanze che si assumono ogni giorno attraverso il cibo e l'acqua. La domanda a questo punto è la seguente: assumere una ulteriore quantità di tali nutrienti, è davvero necessario e fa davvero bene alla nostra salute?

 

Perché la birra fa bene agli atleti?

La risposta perfetta verrebbe, piuttosto, dal mosto di malto d'orzo e luppolo. Lo spiega all'Adnkronos Salute Luca Gatteschi, medico della Nazionale italiana di Calcio e consigliere della Società italiana Nutrizione sport e benessere. "Come per un atleta - sostiene - le migliori prestazioni della birra si vedono anche sul fronte sportivo. Lontano dallo sforzo questa bevanda ha effetti positivi, e grazie alla minore quantità di zuccheri, al maggior contributo di magnesio, fosforo, calcio e complesso B, se limitata a una piccola quantità, la birra è anche più valida di un qualsiasi altro integratore energetico perché più completo".
 

Il migliore supporto alle donne

Il sogno di tutti gli amatori della bionde e delle rosse che oggi si realizza. Ad avere, però, maggiori vantaggi sarebbe il gentil sesso. "Alcune ricerche - continua Gatteschi - avrebbero dimostrato una prestazione sportiva migliore il giorno dopo l’assunzione di birra. Uno studio pubblicato sull'International Journal of Sport Nutrition ha verificato che la reidratazione con birra e acqua non è inferiore a quella apportata con la sola acqua - ha aggiunto - In più le birre, soprattutto quelle artigianali e non filtrate, sono ricche di magnesio".
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L'Alimentazione per gli sportivi riveste un ruolo fondamentale perché deve essere in grado di supportare il tipo di attività che si pratica.
 

La birra contro l'osteoporosi

Gli effetti migliori verrebbero soprattutto da quelle artigianali. "Assunta dalle donne in pre e post-menopausa riduce la perdita di calcio dalle ossa contrastando l’osteoporosi - ricorda il medico sportivo - Dobbiamo ripartire dal concetto fondamentale per cui l’alimentazione è un fatto culturale oltre che sociale, non si può riportare tutto all’analisi degli effetti positivi e negativi di un singolo alimento, che invece va inquadrato nel concetto generale di alimentazione".
 

Quantità necessarie

Attenzione, però, sempre alle quantità. In quanto bevanda alcolica, la birra deve essere assunta sempre responsabilmente e in piccole quantità. "Si parla in genere - aggiunge - di un'unita alcolica per le donne e di due per gli uomini a giorno, ovvero una lattina o bottiglia di birra (330 ml) di media gradazione".
 

La birra come supporto contro diabete e cardiopatie

Non sarebbe infatti ancora tutto. Secondo alcuni studi, infatti, che evidenziano "come - continua il medico - un consumo moderato di birra può dare dei benefici a chi è diabetico o cardiopatico. Il segreto sta nei cereali e nel luppolo: quest'ultimo ha proprietà antiossidanti, ci sono alcuni lavoro scientifici che stanno monitorando l'effetto neuroprotettivo delle sostanze presenti nel luppolo".
 

Breve storia della birra

La storia della birra può essere sintetizzata in qualche modo così: laddove ci sia stata la coltivazione dei cereali, si è verificata anche la sua produzione. Non si sa con certezza quando fu prodotta la prima birra, c'è chi la fa risalire alla Mesopotamia, chi all'Egitto, chi parla di isole Orcadi e chi di Malta. Tracce della sua presenza sono riscontrabili ovunque. Ognuno, nei diversi luoghi, la produceva a modo proprio e con differenti tecniche. Si sostiene che a Babilonia fossero addirittura venti le qualità di birra disponibili sul mercato. In Egitto i sudditi dei faraoni pare che fossero stati abituati a bere birra fin dall'infanzia, come bevanda medicinale. I bambini inoltre facevano sacrifici di birra, frutta e focacce al dio della scrittura Thout. A farne uso anche le donne incinte e i devoti per scopi propiziatori. Di birra si parla anche nei sacri libri del popolo ebraico. In Grecia, invece, non si produceva birra ma sembra che se ne consumasse parecchia, importandola dai fenici. Tra coloro a cui la birra piaceva di più certamente c'erano i Germani e i Celti. Andando un po' avanti nel tempo, il Medioevo vide la birra protagonista soprattutto per merito dei monasteri dove venne introdotto per la prima volta l'utilizzo del luppolo per la sua produzione. In Gran Bretagna, prodotta dalle massaie inglesi e messa a disposizione delle feste parrocchiali, la birra era chiamata "Ale" e veniva usata nelle feste come Church-Ale. Dopo il 1492, data della scoperta dell'America, nei tre secoli a venire, in tutta l'Europa si svilupparono numerose tipologie birrarie.


Per approfondire guarda anche “Vitamine e minerali“
Ultimo aggiornamento: 25 Marzo 2016
5 minuti di lettura

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