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Galeno di Pergamo, il discendente di Ippocrate

Grazie ai suoi esperimenti per conoscere meglio i meccanismi del corpo umano, Galeno viene considerato il discendente diretto di Ippocrate.

Galeno nacque a Pergamo nel 129 d.C. durante il regno dell'imperatore Adriano; il padre era un ricco architetto e volle per suo figlio un'istruzione eccezionale, ma pare avesse scelto di fargli studiare medicina grazie ad un sogno rivelatore. Quindi, Galeno studiò prima filosofia (platonica, peripatetica, stoica ed epicurea), poi medicina.

Del 146 sono i primissimi scritti 'Tre libri sul movimento del torace e del polmone' e 'L'anatomia dell'utero'. Approfondì gli studi medici prima a Smirne, dove si trasferì dopo la morte del padre, poi a Corinto ed Alessandria.

I suoi viaggi lo portarono anche in Egitto, da cui ripartì per la natia Pergamo per diventare il medico dei gladiatori. All'ascesa al trono imperiale di Marco Aurelio, Galeno decise di trasferirsi a Roma, da dove scappò ritornando subito dopo chiamato dall'imperatore per affidargli il figlio Commodo, che divenne imperatore a sua volta nel 180. Galeno sostò per lungo tempo a Roma, scrivendo i suoi libri di Patologia.

Sfortunatamente, l'incendio occorso nella biblioteca della Pace nel 192 distrusse molti dei suoi testi. I suoi libri, nonostante ciò, restano numerosissimi; ne scrisse in arabo, in greco, in latino, perfino in siriano e di argomenti altrettanto vari: biografie, studi sulla medicina ippocratica, anatomia, filosofia, medicina generale, igiene, psicologia, diagnosi, Prognosi e trattamenti, Profilassi. Galeno, secondo una tradizione araba, morì nel 210.

Galeno è considerato il diretto discendente professionale di Ippocrate; se infatti questi viene considerato il fondatore della tradizione medica greca, Galeno è sicuramente il protagonista del momento apicale di questa stessa tradizione.

Egli compendia nelle sue idee e nei suoi scritti il lavoro e le opere migliori dei suoi predecessori. Questo medico effettuava degli esperimenti sugli animali per conoscere al meglio i meccanismi del corpo umano.

Ad esempio, per comprendere la funzione dei reni nella loro produzione dell'urina, egli legò gli ureteri, con un conseguente rigonfiamento dei reni; oppure, agiva sui nervi per sperimentare la trasmissione degli impulsi o la loro interruzione.

Il fatto che Galeno studiasse solo sugli animali, anziché anche sui cadaveri umani, lo condusse spesso a clamorosi errori. Nonostante tutto, però, le descrizioni di organi e funzioni nei suoi trattati sono di fattura e precisione eccellente e sarà soltanto nel XVI secolo, con Vesalio, che molte delle concezioni errate di Galeno verranno smentite.

Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio 2016
3 minuti di lettura

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