Famosissimo medico greco, Ippocrate viene a giusta ragione considerato il padre della medicina. Ancora oggi il suo giuramento ad agire per il bene del paziente, nel pieno rispetto della persona e nel segreto professionale, viene utilizzato dai giovani laureandi in medicina.
Ippocrate era nato a Kos nel 460 a.C. e già suo padre, che si vantava di discendere direttamente da Asclepio (il dio della medicina), era medico prima di lui. Ippocrate aprì una vera e propria scuola medica che rimase a modello per le successive università di medicina. Fu il primo a regolamentare la professione medica con delle norme ben precise dettate nel suo famoso Giuramento.
La sua fama era risaputa in tutta Europa già ai suoi tempi ed i suoi colleghi già da allora impararono, sul suo insegnamento, ad osservare più razionalmente i propri pazienti, prendendone in considerazione l'aspetto ed i sintomi, ponendo Diagnosi e prescrivendo quindi rimedi più appropriati.
La cartella clinica fu inventata da Ippocrate, così come è ancora oggi in uso ed anche i concetti di 'diagnosi' e 'prognosi' furono adottati da lui per la prima volta per indicare la scoperta e il presunto andamento della malattia. Aveva la stima dei potenti e dei grandi intellettuali dell'epoca: Aristotele, Platone, Democrito lo consideravano un genio ed un medico scrupoloso.
Ippocrate scrisse anche molti libri; in questi testi egli discuteva di anatomia, dieta, ostetricia, perfino di climatologia. Quello che resta fondamentale nell'insegnamento che è giunto fino a noi attraverso i millenni è, accanto alle nozioni pratiche, l'importanza del rapporto tra medico e paziente: per lui il dialogo tra questi due 'attori' era essenziale per porre una giusta Diagnosi ed assicurare il benessere del paziente.