Egr. Signore
Non e' frequente, ma neppure cosi' eccezionale, che un carcinoma mammario metastatizzi a piu' di dieci anni dal primo intervento.
Il lungo intervallo fra la prima diagnosi/terapia fa sperare in un'evoluzione lenta anche in futuro.
Quando il cancro non e' guaribile bisogna trasformarlo in una malattia cronica (come, per esempio, il diabete) con la quale convivere il piu' a lungo possibile e nelle migliori condizioni possibili.
Tre cose:
1° il letrozolo non va sospeso ma continuato a tempo indeterminato (puo' inoltre essere presa in considerazione una chemioterapia, se la malattia progredisse)
2° Lo stato psicologico e' importante, sia per vivere "bene" sia perche' le difese immunitarie dell'organismo continuino a combattere il tumore, che sono riuscite a tenere "silente" per tanti anni. Le buone parole non servono, sono necessari farmaci (NON benzodiazepine - come Tavor o Lexotan - ma antidepressivi maggiori come il PROZAC o simili). C'e' molta resistenza da parte dei pazienti nell'assumere (nonche' di molti medici nel prescrivere) questi farmaci, ma sono realmente utili.
3° La discrepanza fra esami strumentali e salita del CEA e' in effetti non comune. Il CEA non e' specifico per il tumore mammario (anzi, tutt'altro). Non sempre la PET e' sensibile per tutti i tumori, per cui le consiglierei di eseguire una COLONSCOPIA, per escludere un tumore del colon-retto e una TAC del TORACE (un Rx normale non e' suffciente) per escludere un tumore polmonare.
Auguri. Convinca Sua moglie che ha ancora molti anni davanti a se'.
Dott. Piero Gaglia