3 ANNI FA MI E' STATO DIAGNOSTICATO UN
Attacco di panico, MI HANNO PRESCRITTO UNO PSICOFARMACO UN ANSIOLITICO E IL BETABLOCCANTE PERCHè LE PULSAZIONI ARRIVAVANO ANCHE A 165 AL MINUTO. HO SMESSO DI PRENDERE IL TENORMIN DOPO 3 MESI LO PSICOFARMACO DOPO UN ANNO E IL TAVOR CONTINUO A PRENDERLO 2,5 MG AL GIORNO. ULTIMAMENTE HO DECISO DI RIDURRE PER SMETTERE L'ANSIOLITICO MA DOPO 3 SETTIMANE DI INSONNIA HO COMINCIATO AD AVERE DEI DIVERSI SINTOMI:
Vertigini, COLLASSI. A SEGUITO DI VISITA CARDIOLOGICA MI HANNO DIAGNOSTICATO SBALZI PRESSORI PER CUI QUANDO AVVERTO LA VERTIGINE LA PRESSIONE è ALTA POI SI ABBASSA MOLTO E C'è LO SVENIMENTO. L'UNICA
Terapia CHE MI HA DATO IL CARDIOLOGO è L'ANSIOLITICO AL BISOGNO NON ASCOLTANDO PER NIENTE LA MIA STORIA. ADESSO NON SO PIùà CHE FARE HO RIPRESO LE DOSI DI PRIMA DI TAVOR MA CONTINUO AD ACCUSARE VERTIGINE E SVENGO ANCHE UNA VOLTA AL GIORNO. LA PSICOTERAPEUTA ESCLUDE UNA RECIDIVA DEGLI ATTACCHI DI PANICO. CHE DEVO FARE?