A mia sorella una ragazza di 25 anni, lo scorso luglio è stato diagnosticato tramite risonanza magnetica un possibile astrocitoma sul verme cerebellare.il 5 ottobre 2005 viene sottoposta ad asportazione chirurgica della massa tumorale, dall'estemporanea risultava un astrocitoma buono quindi il chirurgo decise di non asportare totalmente la massa per poi successivamente fare una cura di radioterapia. dopo circa un mese dall'operazione non si aveva ancora l'esame istologico, e questa attesa dell'esame si è protratta fino alla scorsa settimana, cioè quattro mesi circa dall'operazione, però il chirurgo che nel frattempo visitò ben due volte il paziente continuava a ripetere che il patologo sosteneva che la base dell'astrocitoma era buona quindi di stare tranquilli che avrebbe deciso che tipo di sedute avrebbe dovuto fare di radioterapia. facendo una RM a più di tre mesi dall'intervento si è notata una
Recidiva e comunque il chirurgo continuava a dire di stare tranquilli che comunque si trattava di un astrocitoma buono e quindi di aspettare la risposta del patologo per fare una cura radioterapeutica buona. a distanza di una settimana da queste sue parole, telefoniamo al chirurgo per sapere quale fossero le direttive per la radioterapia, e così ci disse che aveva parlato con il patologo e avevano deciso di reintervenire chirurgicamente sulla recidiva perchè fare una
Radioterapia a quel punto avrebbe fatto più male che bene, e comunque dall'esame istologico continuava a risultare che l'astrocitoma era di basso grado a base buona, ma da come si era comportato in maniera anomala formando delle cisti necrotiche sui residui post operatori dava l'impressione di maggiore malignità. Al chirurgo abbiamo chiesto se si potesse comportare in quel modo un astrocitoma buono e lui ci ha risposto che lo avrebbe potuto fare un astrocitoma pilocitico nella recidiva ma che quello che aveva mia sorella, il quale non si è riuscito a classificare in una famiglia ben precisa di astrocitomi, non aveva le caratteristiche biologiche del pilocitico. Abbiamo notato subio delle incongruenze sulle parole del chirurgo il quale non si sbilanciava più di tanto sul garantire la begnignità o meno dell'astrocitoma e comunque non abbiamo capito per quale motivo si sia stato dato del tempo al tumore di recidivare senza ricorrere all'opportuna radioterapia. Adesso mia sorella che si è operata ben due volte consecutive poichè il giorno dopo l'operazione ha avuto un'emorraggia dovuta all'asportazione cospicua della massa tumorale, quindi riaperta e stata in sedazione per quattro gioni dopo l'operazione, non ne vuole sapere di rioperarsi e sta pensando di andare ad effettuare un'operazione con il cyberknife che è molto meno invasiva. Adesso le domande che vi chiedo sono le seguenti: è possibile che questo astrocitoma sia buono anche se è recidivato così velocemente? è possibile che sia una forma rara di pilocitico? a questo punto non è efficace in nessun modo la radioterapia prima di un eventuale intervento chirurgico? è consigliabile un intervento con il cyberknife al posto di una chirurgia tradizionale? ed ancora, ma questa è una domanda complicata, è possibile che il centro voglia rioperare mia sorella vista l'atipicità di questo astrocitoma soltanto per studiare meglio la
Biologia di quest'ultimo, visto che comunque non ci hanno allarmato nel modo in cui uno si aspetterebbe quando si parla di astrocitoma anaplastico, anche perchè quando gli abbiamo domandato quanto tempo avevamo prima di rioperarla, il chirurgo ci ha risposto fino a quando la ragazza non si sente male? spero che mi possiate aiutare a rispondere a queste domande che mi logorano il cervello. grazie anticipatamente.