Dalla descrizione dettagliata del disturbo elettrofisiologico e dalla strategia terapeutica proposta credo che il caso sia stato oggetto di valutazione approfondita. Non ho capito che cosa abbia riscontrato il secondo elettrofisiologo e in quale modo sia arrivato alla conclusione citata (si riferisce al fatto che mette in discussione “La concomitante presenza di ridotta riserva conduttiva anatomico-funzionale anterograda lungo il nodo AV che regredisce parzialmente durante attivazione adrenergica” ?.
In ogni caso se vuole sentire una seconda “campana” deve comunque rivolgersi ad una struttura almeno di pari livello della prima che prenda in considerazione tutto quanto è stato fatto nella prima, eventualmente approfondisca ulteriormente (se mai possibile) e proponga una strategia alternativa motivata.