La bicuspidia aortica è una malformazione congenita relativamente frequente, infatti circa il 5% della popolazione ha una bicuspidia aortica silente clinicamente. Come tutte le malformazioni congenite, anche la bicuspidia aortica non “guarisce” con il passar del tempo, ma quasi sempre ha un andamento benigno, nel senso che non ha un’espressione clinica. Pur essendo una valvola non normale, ha una funzione adeguata, non è stenotica né insufficiente. Non si conosce esattamente la percentuale di valvole bicuspidi destinate alla degenerazione verso la stenosi o l’insufficienza, ma si sa che circa il 20% dei pazienti che sviluppano una valvulopatia aortica, hanno una bicuspidia. Negli ultimi anni, inoltre, è stata evidenziata una correlazione evidente tra la bicuspidia aortica e lo sviluppo a distanza di dilatazione dell’aorta ascendente, invocando una patogenesi comune riguardo alla composizione istologica della parete aortica e della struttura valvolare. La bicuspidia aortica può presentarsi in forma isolata, ma anche in associazione con altre patologie cardiache congenite, la più frequente di queste è la coartazione aortica, non a caso un’altra malattia che coinvolge la struttura dell’aorta. Come tutti quelli con malformazioni cardiache, anche se clinicamente silenti, è dimostrata la suscettibilità alle endocarditi. Quindi la profilassi è obbligatoria. L’atteggiamento più ragionevole è quindi di seguire nel tempo l’evoluzione della bicuspidia, sapendo che nella migliore delle ipotesi la valvola manterrà inalterata nel tempo la sua funzione, ma monitorando sia la valvola che le dimensioni del bulbo aortico. Non esistono testi divulgativi che facciano riferimento a questa patologia, viceversa è possibile avere informazioni di carattere scientifico anche in rete, riferendosi a siti di ricerca bibliografica in inglese (per esempio www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez). L’argomento è di estremo ed attuale interesse e sempre più frequentemente vengono pubblicati lavori a tale riguardo.