L'epatocarcinoma, o tumore primitivo del fegato, è una delle più frequenti neoplasie maligne nel mondo. Esso può verificarsi sia in soggetti esenti da malattia epatica che in pazienti affetti da malattia epatica cronica (soprattutto cirrosi). La cirrosi, infatti, è un fattore di rischio per la sua insorgenza. L’epatocarcinoma è un tumore poco sensibile, e in molti casi assolutamente non sensibile, alla chemioterapia. Le terapie utilizzabili nel trattamento dell'epatocarcinoma sono variabili e, solitamente, nel caso di associazione di cirrosi epatica, il trapianto epatico, se le lesioni sono molto piccole e nei casi ove non sussistano controindicazioni, è la scelta più praticata. La resezione chirurgica, quando la lesione è periferica ed il fegato in buona funzionalità, è anche una possibiligtà da considerare. Infine, l'alcolizzazione (iniezione di alcol puro a 95° direttamente nelle lesioni), la termoablazione o la chemioembolizzazione, possono essere considerati nei casi rimanenti. La terapia per il tumore epatico quindi prevede la possibilità di utilizzare varie tecniche a seconda del caso.Non è possibile generalizare e bisogna valutare caso per caso.