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A mio padre, 72 anni è stato diagnosticato

A mio padre, 72 anni è stato diagnosticato tramite broncoscopia un Carcinoma squamoso al IV stadio per la presenza di massa epatica di 5,6 mm al vi segmento. A due mesi di distanza e senza aver effettuato alcuna cura, il Tessuto polmonare è rimasto invariato (non sappiamo le dimensioni) mentre la massa epatica è cresciuta arrivando al VII segmento. la scintigrafia ossea ha evidenziato un concentramento del radiottivo a livello del collo del femore. contemporaneamente nel corso di una ecografia di controllo è stato riscontrato un grosso calcolo alla cistifellea. Vengo al dunque: attualmente mio padre ha forti dolori solo all'altezza della Colecisti e ogni tanto avverte qualche fitta a livello dell'anca mentre non presenta alcun sintomo a livello polmonare (nè tosse, ne dolori al petto). Giorno dopo giorno però ha sempre meno appetito e fa sempre più fatica a stare in piedi. Ora l'oncologo dovrebbe dirci che strada prendere... secondo voi qual è la terapia migliore da intraprendere? non c'è alcuna possibilità di togliere quel calcolo che è la causa maggiore dei suoi dolori? (a detta dei medici che abbiamo consultato la massa poggia proprio sopra la colecisti rendendo impossibile alcun approccio chirurgico). Vi ringrazio in anticipo.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
Purtroppo ci è impossibile rispondere al suo quesito sulla scorta delle informazioni che ci riferisce. E’ infatti necessario valutare la condizione clinica di suo padre in modo approfondito e con la possibilità di disporre di tutti i dati biochimici, radiografici, ecografici, TC, etc. Di sicuro i medici che curano suo padre hanno valutato con attenzione tutta la documentazione clinica e su questa scorta, insieme ai chirurghi, riteniamo, hanno escluso l’intervento chirurgico di colecistectomia, causa principale della sintomatologia che egli avverte. E’ invece improbabile che la lesione epatica al VII segmento epatico possa essere responsabile di fastidi di sorta. Pertanto anche un eventuale intervento palliativo di ablazione percutanea (alcolizzazione o termoablazione) o di chemioembolizzazione non influenzerebbe né i disturbi che egli avverte né la prognosi della malattia primitiva. Comunque ribadiamo la premessa che una decisione clinica in un caso così grave e complessa può essere presa soltanto in presenza di tutti gli elementi diagnostici disponibili.
Risposto il: 04 Marzo 2005