In un mondo ideale in cui si seguono sempre le regole e tutto fila via liscio, un mondo che verosimilmente non esiste, questi eventi non sarebbero registrati. Provo a spiegarmi meglio: nell'ordine giusto delle cose vengono prima le diagnosi e solo dopo le terapie. Lei sta seguendo una terapia ma, apparentemente, non ha una vera diagnosi in quanto descrive solo il danno anatomico e il sintomo relativo. Ipertrofia dei turbinati, infiammazione delle prime vie aeree, tosse stizzosa, vomito, respiro sibilante, ecc. Ma che malattia ha suo figlio? Se il nostro lavoro, quello di medico, si limitasse a dare questo rimedio per quel determinato sintomo allora, forse, basterebbe la presenza di un paziente e del suo farmacista di fiducia. Occorre andare più in là: non fino a quel mondo di cui parlavo, ma almeno a decidere una diagnosi completa che consentirà una terapia, stavolta, mirata. A buon intenditore queste parole sono veramente troppe. Provi a far visitare suo figlio da uno specialista delle malattie respiratorie. Risolverà certamente.