Gentile Signora,
lo studio al quale lei si riferisce è quello pubblicato su Nature dai ricercatori di Max Planck di Neurobiologia a Martinsried a Monaco di Baviera, Germania.
Non è tuttavia ancora chiaro con esattezza quali batteri siano coinvolti nello sviluppo della sclerosi multipla, ma da una valutazione complessiva dei risultati di laboratorio, si ritiene che si possa trattare del clostridiums, poichè tali batteri si trovano a contatto diretto con la parete intestinale, sono naturalmente presenti nella flora, e potrebbero essere i responsabili dell’attivazione delle cellule T nelle persone con una predisposizione genetica.
Quindi per il momento dobbiamo attendere.
Di certo consumare farine raffinate e non integrali,non variare l'alimentazione con altri tipi di cereali,non assumere quotidianamente frutta e verdura, non assumere acqua a sufficienza e mangiare sempre più fritture e alimenti grigilati non aiuta.
Cordilamente