E’ necessario, per darle una risposta affidabile ed appropriata, essere a conoscenza anche di tutti gli altri valori di laboratorio, quali gli altri test epatici, elettroforesi proteica, tempo di protrombina, bilirubinemia,; nonché degli altri esami generali, quali emocromo con piastrine, creatininemia. E’ improbabile che i farmaci in oggetto siano i responsabili dell’aumento delle aminotransferasi. La situazione, anche se non preoccupante (i valori sono solo lievemente alterati), va comunque monitorata attentamente. E’ utile monitorare i valori alterati. La gravidanza senza complicanze non comporta alcuna alterazione dei tests epatici, che, quindi, rimangono generalmente normali o di poco alterati. Tuttavia, in alcuni casi, si possono riscontrare modificazioni di alcuni parametri che possono essere espressione di un iniziale disturbo epatico. Quest’ultimo può essere o non collegato alla gravidanza in corso. In questo caso è necessario intraprendere un approfondimento per stabilire se tali alterazioni siano legate ad una patologia epatica intercorrente o preesistente alla gravidanza oppure se siano segno di complicanze non epatiche o se, infine, siano semplicemente espressione delle modificazioni “parafisiologiche” che sia hanno nella gravidanza non complicata. Bisogna, prima di tutto, cioé distinguere le malattie epatiche in gravidanza in due gruppi principali. Quelle “da gravidanza” vere e proprie, cioè provocate da modificazioni metaboliche che si verificano in gravidanza (epatopatia in corso di iperemesi gravidica del 1° trimestre, meno preoccupanti, e le patologie epatiche, clinicamente più rilevanti, che compaiono tipicamente nella seconda metà della gravidanza quali la colestasi intraepatica gravidica, la sindrome pre-eclamptica ed eclamptica, la steatosi epatica acuta della gravidanza). L’altro gruppo è rappresentato dalle malattie epatiche “in gravidanza” cioè casualmente concomitanti con la gravidanza stessa o preesistenti alla gravidanza e slatentizzate da quest’ultima. La sua condizione necessita quindi di approfondimento mediante ricerca di tutte le possibili cause di danno epatico oltre ai virus epatitici maggiori e minori, farmaci, condizioni preesistenti, latenti, di patologia epatica cronica, nonché il monitoraggio frequente dei tests epatici. Un elemento di ottimismo è dato dal fatto che tale condizione quando si sia presentata nel primo trimestre di gravidanza è solitamente più benevola rispetto alle fasi successive della gravidanza.