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Esperto Risponde

Alla cortese attenzione del dott. piero

Alla cortese attenzione del dott. Piero Gagliacodici precedentiA55926PX - YUU7YL2D89 - E27FB94K53La paziente è insensibile al dolore. Solo al tocco delle piaghe per la pulizia e ai movimenti delle articolazione sussulta lamentandosi. Durante il riposo è assopita, con bocca serrata ed alimentata con fluidi in quando ingoia regolarmente. Terapia: somministrazione Mannitolo 18% 250cc e flebo di Soldesan-Zandac-Lassix. Antibiotico via intromuscolare oltre a Insulina e calcipirina sotto controllo medico. A sera flebo di solo soluzione da 500cc Le piaghe vanno trattate con lavagio con soluzione fisiologica e Betadina, oggi di mia iniziativa dopo l'ossigenzione di circa un'ora, varrei dopo la pulizia con betadina. coprire la piaga con connettivina e garza sterile. L'ASL mi ha stabilito un infermiere e sono in attesa del chirurgo dell'Unità Sanitaria.
Risposta del medico
Dr. Piero Gaglia
Dr. Piero Gaglia
Specialista in Chirurgia generale e Oncologia

Gent. Signore,

le metastasi cerebrali, in quanto crescono in uno spazio chiuso (la scatola cranica) comprimono il tessuto cerebrale normale e danno i sintomi che Lei descrive.

Purtroppo a questo punto non c'e' modo di rallentare la loro crescita. La terapia, corretta, che sta facendo serve a limitare l'edema (gonfiore) che determinano le metastasi. Le cure possono essere soltanto palliative, cioe' rivolte a ridurre i sintomi. In altre parole, bisogna "accompagnare" la paziente verso l'esito finale (a cui tutti noi siamo destinati) senza dolore e in modo "dignitoso".

Nessuno sa che cosa il paziente effettivamente "sente" in queste condizioni, in particolare se avverte dolore o no. Il fatto che si lamenti quando viene fatta pulizia delle piaghe farebbe suppore che il dolore non sia del tutto controllato.  

L'unico consiglio che le posso dare e' di somministrare un forte antidolorifico (morfina) 10-20 minuti prima di ogni medicazione, ben sapendo che questo potrebbe avere un effetto collaterale di depressione respiratoria fino all'arresto respitratorio anticipando il termine della vita.

Nella Sua ASL c'e' evidentemente un servizio di cure palliative domiciliari. Dovrebbero esserci quindi anche psicologi che possono aiutare Lei ad affrontare questo difficilissimo momento

dott. Piero Gaglia.

Risposto il: 17 Marzo 2013