Un criterio importantissimo in neurologia è quello di riuscire a stabilire un nesso anatomico tra una lesione del sistema nervoso e i segni o sintomi che il paziente riporta.
Questo vale soprattutto per la sclerosi multipla, in cui il rilievo delle aree di demielinizzazione deve accompagnarsi, per fare una diagnosi corretta, ad una correlazione con i sistemi funzionali alterati e anche con le diverse epoche di comparsa degli eventi infiammatori.
Avvertire costantemente parestesie che migrano da una parte all'altra del corpo non è quindi una condizione plausibile con il sospetto di sclerosi multipla, visto che le sensazioni somatiche viaggiano lungo delle vie di propagazione molto precise sul piano anatomico. Ci sono altre condizioni che possono invece provocare parestesie diffuse, ma queste vanno cercate accuratamente sulla base del quadro medico generale. Certo, le alterazioni cerebrali emerse dai suoi esami non sono usuali: la microgiria, le aree di gliosi e anche l'evento ischemico focale non sono reperti da sottovalutare in una ragazza di 26 anni. Credo ci sia stata una superficialità diagnostica all'epoca, ma non per l'ipotesi di sclerosi multipla, che mi sembra improbabile.
Saluti