nello spazio di questa risposta, vorrei tenere in considerazione soprattutto il disagio esistenziale generalizzato che emerge dalle sue informazioni. posso ipotizzare che l'ansia da lei vissuta, sia una degna compagnia di questo stato, a sua volta accompagnato da sintomatologia varia.
Asserisce una "sindrome ticcosa, migliorata da ansiolitici e antidepressivi", non so tuttavia chi e in che modo abbia formulato tale diagnosi e prescritto la cura.
Suggerisco innanzitutto di evitare l'autogestione. Secondo me vale la pena approfondire il caso, raccogliendo una anamnesi molto particolareggiata (individuale, familiare, scolastica, clinica) e valutare più degnamente gli aspetti della "sindrome" da lei descritta. Uno psicologo-psicoterapeuta con adeguata esperienza clinica potrebbe aiutarla a definire meglio il quadro clinico e impostare la opportuna scelta terapeutica.