Gentilissimi, un mese fa è comparso un ascesso sul palato affianco a un dente da estrarre (devitalizzato, ma ormai distrutto e irrecuperabile). Per via del covid ho dovuto rimandare e ho risolto apparentemente con argento colloidale e rimedi naturali (ho problemi all'intestino e abbiam cercato di non ricorrere subito agli antibiotici sperando di intervenire con l'estrazione e togliere il problema). Dopo 10 GG è emersa una febbricciola che non supera i 37,4 e che scompare solo la notte. Non avendo più alcun sintomo dell'ascesso, e visto il momento, abbiamo fatto accertamenti a largo spettro risultanti tutti negativi. Dopo più di 20 GG di febbricciola, è riemerso l'ascesso per cui ho iniziato terapia antibiotica ed è prevista estrazione a breve. Dopo 3 GG di antibiotico la febbre non passa e l'ascesso è ancora lì. In più in tutto il periodo della febbre ho avuto fastidi alla gola. È possibile che l'infiammo sia già andato in altri tessuti per cui è difficile adesso sradicarlo. E, per escludere qualsiasi tensione, se ci fosse in atto una setticemia sarebbe emersa dalle varie analisi del sangue, vero? (Perdonatemi se posso sembrare banale, ma dopo un mese di febbre inizio a essere più preoccupata.. Il fatto è che sulle analisi non si rilevano neppure infezioni batteriche in atto..). Grazie per l'attenzione e la risposta . Cordiali saluti
Come ha già intuito la prima cosa da fare è estrarre l'elemento interessato,gli studi stanno riaprendo a breve e x le urgenze si può lavorare e poi rivalutare la situazione che sicuramente migliorerà saluti bp