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Esperto Risponde

Ascoltare il bambino, rassicurarlo, capirlo

buongiorno, il mio bimbo di 6 anni ha da poco iniziato la scuola primaria. La prima settimana è stata positiva, era felice ed entusiasta della sua nuova scuola. Dalla seconda settimana ad oggi non è più così...piange ogni mattina all' ingresso, nel momento in cui ci dobbiamo salutare, sono due giorni che piange anche alla sera, prima e dopo cena, vuole addormentarsi vicino a me, fa cattivi pensieri e brutti sogni. Le maestre mi hanno confermato che piange anche in classe, che è molto sensibile e timoroso, non va nemmeno in bagno a fare pipì, non si toglie la giacca nonostante il caldo in aula, ma non capiscono quale sia il problema in quanto pare abbia legato con tutti gli altri compagni e nei momenti di ricreazione è giocoso e sereno. Anche all' uscita da scuola lo vedo molto sereno, saluta gli amichetti con entusiasmo e mi dice che è andato tutto bene. Quando gli chiedo perchè allora al mattino piange mi risponde che gli manco e che è troppo lungo il tempo che trascorre lontano. Devo preoccuparmi? e' il caso che mi rivolga ad uno specialista? vederlo così a disagio mi distrugge.
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia e Psicologia
Per dare risposte sicure avrei bisogno di sapere qualcosa in più sulla vostra storia, se non le dà fastidio può raccontare meglio. Ci sono state esperienze dolorose in famiglia? E' andato alla scuola materna? Piangeva al distacco? E' stato sempre un bambino timoroso? O questi comportamenti sono una novità In generale posso dire che, se il bambino piange, fa brutti sogni ecc, dobbiamo escludere che non sia successo niente di rilevante a scuola, che le maestre non lo spaventino con comportamenti particolari (tenga conto che una maestra bravissima ma poco sorridente o un po' severa, può spaventare un bambino non abituato questi atteggiamenti. Se invece le sembra che a scuola non succeda niente di rilevante il bambino potrebbe avere riattivato una esperienza precedente di emozioni tristi, di paura, una separazione ... Cosa fare? I genitori sono le persone che possono aiutare i propri figli, loro si fidano di noi, delle nostre parole, cercano la nostra vicinanza. Cerchi di ascoltarlo, di invitarlo a parlare di ciò che lo spaventa, di quello che sogna ma non deve assolutamente allarmarsi eccessivamente anche lei. Al bambino in questo momento serve rassicurazione: gli parli con voce dolce, lo tenga vicino e ascolti. Se questo è troppo difficile allora può darsi che ci voglia un professionista, le consiglio però di cercare soprattutto un aiuto per lei che è la "base sicura" per suo figlio. La psicoterapia dei bambini deve soprattutto aiutare i genitori a ritrovare le proprie risorse (che ci sono sicuramente) per aiutare a superare momenti difficili che comunque (purtroppo) incontriamo nella vita. Se crede mi faccia sapere quello che pensa Buona fortuna R Fornara
Risposto il: 10 Ottobre 2012