Gentile Signora,
dalla storia che mi ha raccontato mi sembra di capire che il suo problema consista nella comparsa di PID (acronimo inglese che sta indicare la Malattia Infiammatoria Pelvica) recidivanti. Alla domanda sulla formazione delle aderenze devo risponderle che la patologia in questione determina già di per se la formazione di aderenze, in ragione del processo infiammatorio che coinvolge le tube ed il peritoneo pelvico, ed inoltre l'insulto determinato in misura maggiore o minore dagli interventi chirurgici cui lei è stata sottoposta, soprattutto se effettuati con tecnica laparotomica, può anch'esso essere stato causa di formazione di aderenze. Il dolore da lei riferito potrebbe essere causato da uno stato infiammatorio subacuto o cronico della salpinge, ma anche alle aderenze di cui sopra. Riguardo al problema salpingectomia ed alla fertilità, in caso di sactosalpinge in generale e di piosalpinge in particolare (cioè quando il contenuto della tuba è costituito da pus), si presume che il danno sia stato di tale entità da non consentire alla tuba un sufficiente recupero funzionale, ed in tal caso è preferibile asportarla. La decisione tuttavia deve tener conto di diversi fattori come l'età della donna, il desiderio di prole, l'aspetto e la previetà della tuba controlaterale. Nel caso in cui per una qualsiasi indicazione (sterilità da fattore maschile, età, occlusione tubarica bilaterale) si debba ricorrere alla fecondazione assistita, se coesiste la pesenza di sactolalpinge, le tube affette devono essere sempre asportate prima di procedere alla tecnica (FIVET o ICSI), perchè il risultato di quest'ultima potrebbe essere inficiato dalla presenza della patologia in questione. Nel suo caso la strada da intraprendere è sicuramente il ricorso alla fecondazione assistita, previa asportazione della tuba residua se affetta da sactosalpinge. Sulla possibilità di formazione di aderenze devo risponderle che è sempre possibile che queste si riformino in seguito ad interventi chirurgici o processi infiammatori su base infettiva.
Risposta a cura del Dott. F. Guida, Dirigente Medico U.O.S.C. Ginecologia e Ostetricia, A.O.R.N. "A. Cardarelli" - Napoli