caro Signore, non essendo un cardiologo ho difficoltà ad orientarmi sui moltiplici effetti dei farmaci da lei assunti, in particolare su quali possano essere i responsabili delle sue parestesie.
Penso anche io che la visita neurologica darebbe poche informazioni al riguardo, a meno che alle parestesie non si associno altri segni obiettivabili (fascicolazioni muscolari, perdita di sensibilità cutanea, ect). Tra il Ramipril e il Propafenone, c'è un nesso legato alla loro azione (con meccanismi diversi) sul ricambio ionico, in particolare sul sistema sodio-potassio, che è uno dei bersagli della terapia cardiologica ma anche potenzialmente fonte di disturbi dell'eccitabilità dei nervi periferici. Da qui l'ipotesi che qualche particolare combinazione di eventi abbia provocato il disturbo è molto verosimile. Purtroppo, a quanto ne so io, oggi non è disponibile una tecnologia per appurare con certezza questi fenomeni, perchè se pure i dosaggi sierici degli ioni sodio, potassio, calcio, ect risultano normali possono rimanere alterati gli scambi di questi ioni a ridosso dei terminali nervosi.
Quindi si è un pò costretti ad andare per "prove e tentativi", cambiando farmaci, sempre però garantendo l'efficacia terapeutica sul principale problema, cioè quello cardiaco.
Nel territorio ci sono diversi centri specializzati nello studio del ritmo cardiaco (ritmologia): potrebbe essere una buona idea chiedere un consulto lì.
Saluti