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Esperto Risponde

Attrazione sentimentale con processo gastrico inadecuato

Salve, vi scrive un collega di 25 anni, non ho antecedenti rilevanti, non soffro di nessuna patologia. Vi scrivo per un problema abbastanza scomodo che mi colpisce violentemente, riguarda una risposta gastrica ad una situazione (possibilmente) stressante legata principalmente con situazioni sentimentali. Quando conosco qualcuno con cui sento affinità e che mi genera interesse sentimentale comincio con una serie di sintomatologie fastidiose. Ci tengo a precisare che è il contatto con la persona (quindi l'azione di incontrarla) a generare il malessere proporzionalmente alla distanza d'incontro (se parliamo e dovrò sentirla tra 1 ora i sintomi saranno particolarmente violenti, se lo farò tra 4 giorni saranno meno forti ma comunque importanti). Il processo si sviluppa nella prima fase, se mi fidanzo con qualcuno dopo il primo mese (o dopo diversi incontri) il problema sparisce. In tutta questa fase iniziale comincia una risposta gastrica incontrollabile dove ho quadro di pirosi leve ed una difficoltà (o impossibilità) nell'ingerire qualsiasi cibo sostanza senza che inizino forti stimoli di vomito che concludono o con il vomito stesso o con una nausea costante sino a svuotamento gastrico completo (e spesso anche dopo). Il che è davvero atroce: se non mangio mi viene dolore e fame (cosa che non sopporto) se mangio ho una nausea costante e rischio di vomitare tutto. Naturalmente il tutto diventa critico perché a furia di vomitare o di ricevere lo stimolo cominciano effetti secondari (reflusso, tosse secondaria al reflusso, fastidio addominale). In passato (in momenti simili) ho fatto una gastroscopia dove non uscí nulla. Il trattamento con antiacidi, inibitori della pompa dei protoni, antiemetici non mi è servito a nulla (ho provato anche col bicarbonato).

Se qualcuno ha dei suggerimenti mi sarebbe di grande aiuto perché, anche se non é costante, vivere cosí non é comodissimo. Sinceramente stavo pensando in qualche effetto secondario alla liberazione ormonale, tipo ossitocina, che si produce nella situazione e che esacerba il quadro. Non so se c'é qualcosa che possa agire sull'inibizione o se, probabilmente, non c'e una soluzione pratica che esuli (come tenativo) da qualche psicofarmaco.

A presto!

Risposta del medico
Specialista in Gastroenterologia e Ecografia

Caro collega,

concorderai che si tratta di disturbi funzionali e reattivi a situazioni di forte impatto emotivo. Comprendo il disagio e la comprensibile preoccupazione. A mio parere sarebbe opportuno un approccio psicologico volto a migliorare il controllo delle emozioni e il generale benessere.

Naturalmente , a seconda dei casi, ti avvalerai anche degli idonei sintomatici per contrastare e/o prevenire al bisogno i diversi fastidi descritti. Auguri e cari saluti.

Risposto il: 03 Aprile 2018