Bruciore vaginale e diagnosi di candida. Io e il mio compagno abbiamo effettuato la cura ma mi si è ripresentata ogni volta dopo 1 settimana e la cura ha ogni volta tra un esordio e l'altro placato i sintomi. Lui assente da fastidio.
Gentile ragazza,
la situazione che lei descrive appare complessa e purtroppo le informazioni che trasmette sono piuttiosto scarse.
Non è chiara la localizzazione del bruciore ( la vulva? l'interno della vagina?).
Non è chiaro se la diagnosi di candida sia stata formulata sulla base dei sintomi e della sintomatologia, oppure siano stati effettuati esami microbiologici di conferma, quali tamponi e/o esame afresco del muco vaginale per una precisa tipizzazione della specie di candida che potrebbe essere presente.
Esistono infatti numerosi tipi di candida che sono resistenti alle comuni terapie antifungine e richiedono pertanto un approccio terapeutico mirato.
Tenga inoltre conto che il bruciore vaginale può essere correlato con la presenza di un'infezione da candida, ma può essere provocato anche da molte altre cause che influiscono negativamente sul benessere vaginale.
Il fatto che il suo compagno non presenti sintomi non è strano sia perchè la candida non rientra tra le malatie sessualmente trasmissibili sia perchè, come accennavo sopra, potrebbe essere che, pur in presenza di sintomi, non vi sia un'infezione acuta da candida in atto.
Potrebbe infatti sussistere uno stato infiammatorio, soprattutto a carico della vulva, davuto alla sensibilizzazione delle terminazioni nervose locali conseguente ad una passata candidosi, ma senza la presenza attuale del fungo.
In tal caso sarebbe necessaria una terapia specifica per le terminazioni nervose sensitive della vulva e non a base di antifungini.
Penso che in casi simili sia consigliabile una visita di persona presso un medico di sua fiducia con particolare preparazione nel campo del dolore della sfera genitale femminile per una più approfondita valutazione del problema.
Cordiali saluti
dott. Piergiorgio Biondani.