Buon giorno, volevo sentire per favore un vostro giudizio sulla malattia di mia moglie: ha 53 anni, dal 1989 ipergammaglobulinemia di tipo IgG, nel 1991 anemia emolitica autoimmune idiopatica, nel 1994 intervento di splenectomia. Curata con azatioprina e deltacortene. Azatioprina sospesa dopo l'intervento. Nel 2003 esami della
Transaminasi alterati, eseguiti allora una serie di esami per la ricerca di virus, ma sono tutti negativi. Eseguita allora
Biopsia epatica con questo risultato: Gli spazi portali appaiono fibrotici e ampliati e sono sede di un discreto infiltrato infiammatorio con plasmacellule, aggregati linfoidi, granulomi epitelioidi e si associa a marcata
Necrosi della lamina limitante e ad una proliferazione duttulare marginale. Anche a livello lobulare è presente un discreto infiltrato infiammatorio associatoa corpi acidofili e a cellule di Kupffer attivate. Deposito di ferro e proteine rame-correlate assenti. Il quadro morfologico orienta per la diagnosi di epatite cronica con marcata necrosi dell'interfaccia e con danno biliare, a verosimile eziologia autoimmune. Questo è il referto scritto della biopsia epatica. Da questo momento è in cura con azatioprina, medrol cardioaspirina. LE transaminasi si sono riportate nella norma. Negli esami del sangue eseguiti a gennaio scorso (a parte i soliti esami sballati, IgG, ves) è comparsa la presenza di una lieve banda albuminica. Il nostro medico parla di una sofferenza renale, e ci sconsiglia l'uso di FANS per la sua mialgia secondaria. A questo punto anche i reni sono colpiti dalla malattia immunitaria di cui soffre o questa albumina è la sofferenza del fegato? E come sarà il futuro di mia moglie?Grazie e cordiali saluti Renato.