Non e' una situazione fuori dalla norma.
Il carcinoma colo-rettale nasce dalla trasformazione carcinomatosa di adenomi benigni. Per questo tutti i polipi (spesso adenomi) vanno rimossi. Questo permette una diagnosi istologica e interrompe la possibile trasformazione in carcinoma.
Nel caso di Suo padre la trasformazione in carcinoma era gia' avvenuta ma di sicuro era solo iniziale.
La prognosi e' buona: guarigione nel 85% dei casi, non facendo nulla tranne un controllo perioodico.
Il problema e' come aumentare queste probabilita'.
1) Necessario valutare la radicalita' dell'asportazione endoscopica (l'esame istologico ha valutato se i margini di resezione erano indenni ? ). Per questo sarebbe necessario ripetere un'endoscopia fino alla zona di asportazione dell'adenoma cancerizzato per eseguire biopsie sulla base di impianto e soprattutto tatuare il punto incriminato
2) Necessario valutare se i linfonodi vicini al tumore siano gia' sede di metastasi. Questo si puo' sapere solo con un intervento chirurgico di resezione che avrebbe un carattere diagnostico e anche terapeutico. La decisione se eseguire l'intervento si basa su un accurato esame istologico (deve essere eseguito da un patologo esperto nel campo) e dipende anche dalla sede precisa dell'adenoma (era del retto - come sembrerebbe - o del colon? se fosse stato del retto, vi sono poi differenze molto importanti nel processo decisionale in base alla distanza dal margine anale).
E' una situazione che richiede un chirurgo specializzato sia nel colon-retto sia in oncologia.
A Sua disposizione.
dott. Piero Gaglia