Buonasera, le scrivo in merito alla risposta da lei data alla mia domanda (HH/3D50871). Il centro che segue mio padre (nonchè quello in cui ha subìto l'intervento che gli ha salvato la vita) è l'ISMETT che immagino lei conoscerà. E' fondamentalmente un centro trapianti ma, tra le tante cose, ha anche una cardiochirurgia di alto, io credo 'altissimo', livello. In questo ci sentiamo molto fortunati e rincuorati. Almeno è finito in 'ottime mani'. Nella sua risposta lei parlava di "endoprotesi".. potrebbe spiegarmi (anche al di là del caso specifico di mio padre) più o meno di che si tratta? Non è più una sostituzione del tratto aortico con
Protesi artificiale come hanno già fatto per l'
Aorta ascendente di mio padre?
E nuovamente le chiedo quali potrebbero essere i rischi 'neurologici' dovuti ad un intervento su carotide e succlavia?
Riguardo la possibilità di intervenire con endoprotesi immagino comunque che sarà lo stesso cardiochirurgo a scegliere la cosa migliore da fare (se ne ho la possibilità al prossimo incontro comunque gli chiederò al riguardo).. inoltre per quel po' che ho trovato in rete mi pare di aver capito che l'endoprotesi non è 'proponibile' in tutti i casi ma solo a certe 'condizioni' (variabili credo anche in base al diametro dell'aneurisma)..
Grazie mille per la risposta precedente ed anche per quella che seguirà a questa domanda.