Buonasera sono una signora di 40 anni che purtroppo ha vissuto un’esperienza terribile. Mi trovavo con la mia famiglia a trascorrere le vacanze in una città. Mentre stavamo alla fermata della metro,un signore stava facendosi una dose in vena,ha visto che lo stavo guardando,mi ha detto una brutta parolaccia e mi ha piantato la siringa iniettandomi anche un po’ di quella robaccia.Oltre al gonfiore ho sentito un po’ di sbandamento,ma dovuto sicuramente perlopiù dall’ansia che mi stava pervadendo.Ho chiesto subito alla gente intorno di indicarmi l’ospedale ma mi hanno detto che lì non c’era e che quello + vicino si trovava a 40 km e che conoscono quell’uomo che ha l’hiv,e non sanno se anche le epatiti ma sicuramente si. Allora tramite telefono ho cercato un numero verde MTS.Mi ha risposto un uomo che si è detto molto esperto e che mi ha detto di tranquillizzarmi per vari motivi: che certamente non è come lo scambio di siringhe tra tossicodipendenti,che è stato iniettato un minimo mentre i tossici si fanno tutta la siringa con + probabilità di infettarsi,che per l’epatite B allora basterebbe anche la saliva ma che fortunatamente cronicizza solo nel 2-3% dei casi.Per l’epatite C mi ha detto che serve più sangue come una trasfusione.Si è esposto anche sull’hiv e mi ha detto che una singola esposizione tra l’altro così inusuale, non comporta rischi e che non esistono in letteratura contagi avvenuti in questo modo.Io mi sentivo una morta che cammina,ma ora mi sento sollevata.Ditemi che la pensate allo stesso modo,cerco un altro parere non perché non mi fido ma per sapere anche il vostro.Adesso psicologicamente stò anche meglio.
Buongiorno! il suo è chiaramente un bruttissimo episodio e mi dispiace che capitino cose del genere. Tuttavia non possiamo essere tranquilli e sicuri che non ci sia stato nessun contagio se non facendo gli opportuni accertamenti. Coraggio.