In considerazione del grado moderato di stenosi aortica, del relativamente scarso impegno emodinamico, della asintomaticità della
paziente, dell’elevato rischio legato alla patologia associata, non la farei operare, ma la terrei controllata periodicamente sotto il profilo clinico,
elettrocardiografico ed ecocardiografico con una cadenza semestrale. Da considerare in futuro anche un approccio meno cruento rispetto
all’intervento chirurgico, rappresentato dall’inserimento per via percutanea di una protesi aortica. Molti centri cardiologici stanno facendo
esperienza in questo campo. Anche per questo, se si può, è meglio aspettare.