I D-dimeri (DD)costituiscono il prodotto finale della degradazione della fibrina stabilizzata, .La presenza di DD nel sangue essendo espressione di una serie di reazioni biologiche che consistono nella attivazione della coagulazione rappresenta il risultato finale di un’attivazione della coagulazione. I DD sono presenti e misurabili, seppur in bassa concentrazione, anche in soggetti sani in quanto, in condizioni fisiologiche, costituiscono il risultato di un continuo equilibrio (cosiddetta bilancia emostatica) tra attivazione della coagulazione con conseguente formazione di fibrina da una parte e inibizione della trombina circolante e lisi della fibrina dall’altra.
Tuttavia in alcune condizioni fisiologiche,quali ad esempio l’età neonatale, la gravidanza (espressione
dell’ipercoagulabilità propria di questa condizione) e nell’età avanzata (presumibilmente in rapporto al-la frequente presenza di alterazioni aterosclerotiche) e,soprattutto,in numerose condizioni patologiche il livello dei DD può aumentare anche considerevolmente
Condizioni patologiche in cui si elevano i DD: Tumori Post-intervento chirurgico Traumi CID Tromboembolismo venoso Stroke Infezioni Arteriopatia periferica Scompenso cardiaco congestizio Crisi emolitiche nell’anemia falciforme Emorragie subaracnoidee ed ematomi sottodurali Ustioni estese ARDS Malattie epatiche Malattie renali
Nel suo caso penso che si debba escludere una trombosi venosa profonda e tener presente che valori alterati possono riscontrarsi anche in persone altrimenti sane.
In ogni caso si deve però tener conto che da diversi anni sono disponibili dati clinici che
indicano un’associazione fra i livelli plasmatici di D-dimero e il rischio di successive manifestazioni
cliniche di malattie cardiovascolari.