In un caso come quello che cita le strade possibili possono essere l’ablazione (cioè il tentativo di non far tornare più l’aritmia grazie ad un intervento con catetere) o la cronicizzazione della aritmia (cioè evitare di accanirsi nel farla passare e mirando solo a controllare la frequenza con farmaci diversi da quelli che sta già assumendo, cui mi auguro abbia dimenticato di aggiungere l’anticoagulante orale). Il pace-maker non ha attinenza con quanto mi descrive. Centri aritmologici di ottima fama ce ne sono in diverse regioni italiane, farne una “graduatoria” mi sembrerebbe poco opportuno.