L’ ablazione “seziona” il fascio anomalo e quindi interrompe il circuito che “mantiene” l’ aritmia, ma non agisce sul “trigger” che la innesca, cioè le extrasistoli che insorgendo nel momento giusto fanno partire la tachicardia. Il disturbo da Lei riferito potrebbe essere appunto una extrasistolia, magari frequente, ma non più in grado di innescare l’ aritmia. Potrebbe essere anche che il fascio di Kent parzialmente ancora conduce, ma subito esaurisce le sue capacità conduttive - a seguito della lesione indotta dalla ablazione, per cui l’ aritmia si riduce a pochi battiti. Per conoscere meglio il problema potrebbe fare un ECG di 24 ore ( cd Holter). Mi sembra che le spiegazione date dei Colleghi che la seguono siano comunque ragionevoli.