Salve
Si distinguono attualmente i seguenti
autoanticorpi:
1) Autoanticorpi anti-cellule delle isole
pancreatiche, ICA
Gli autoanticorpi anti-cellule delle isole, ICA, sono
una definizione collettiva, nella quale vengono
compresi diversi autoanticorpi contro gli antigeni
del pancreas. Al momento della manifestazione
clinica di un DM tipo I, gli anticorpi sono
evidenziabili nell’80% dei colpiti. Nel successivo
decorso della malattia i titoli diminuiscono: dopo
circa 10 anni gli anticorpi sono ancora positivi solo
nel 10 % dei colpiti. Gli ICA sono dimostrabili nel
5% dei parenti di primo grado dei diabetici di tipo I
e nel 3% della popolazione normale.
In caso di risultato positivo, il rischio di sviluppare un
DM è significativamente elevato: i giovani con
un titolo di anticorpi elevato presentano un rischio di
più del 90% di sviluppare un DM entro i 10 anni
successivi.
2) Autoanticorpi anti glutammatodecarbossilasi,
GAD II
L’enzima glutammato-decarbossilasi tipo II (GAD II)
catalizza la sintesi del neurotrasmettitore GABA nel
cervello e nelle cellule B del pancreas. L’isoenzima
GAD-65 è specifico del pancreas. Nel caso di DM tipo
I diagnosticato di recente, gli anticorpi contro il GAD-
65 sono riscontrabili nell’85% dei pazienti adulti. Già
mesi e perfino anni prima della manifestazione di un
DM gli anticorpi GAD possono essere evidenziati. Nei
parenti di diabetici del tipo I ci si può aspettare risultati
positivi nel 4%; due terzi di questi sviluppano in
seguito un diabete. A differenza dagli anticorpi ICA, gli
anticorpi GAD sono ancora dimostrabili anche anni
dopo l’inizio della malattia.
3) Autoanticorpi anti IA-2 della tirosinafosfatasi,
IA-2
Gli autoanticorpi anti IA-2 della tirosina-fosfatasi, IA-2,
sono positivi all’inizio della malattia nel 70% dei
diabetici del tipo 1 nell’età infantile e giovanile; e nel
50% degli adulti. Nel caso di parenti sani, un risultato
positivo è associato ad un rapido sviluppo verso un
diabete mellito manifesto, mentre la velocità di
progressione mostra una dipendenza dal livello del
titolo.
4) Autoanticorpi anti-insulina, IAA
Gli autoanticorpi contro l’insulina, IAA, sono stati i
primi anticorpi che sono stati descritti nell’ambito di
un diabete. Sono rivolti contro l’insulina come
proprio corpo e sono già evidenziabili nella fase
pre-diabetica. Nel caso dei bambini piccoli diabetici
gli anticorpi sono positivi in quasi il 100%, mentre
in età adulta il riscontro scende sotto il 40%. Un
risultato positivo nei bambini di un genitore con
diabete manifesto indica un rischio molto elevato di
sviluppare un diabete.
5) Anticorpi anti-insulina, IA
Gli anticorpi anti-insulina, IA, non hanno alcuna
importanza nella diagnostica del DM. Sono rivolti
contro l’insulina esogena (insulina dei bovini,
insulina dei maiali) e possono presentarsi dopo
una prolungata terapia con insulina. Possono
anche essere la causa di una resistenza
all’insulina.
Indicazione, problematica e rilevanza
clinica
Per la diagnosi di un DM gli autoanticorpi non
sono adatti, poichè la sensitività e la specificità
per questo scopo sono troppo basse.
La diagnosi si esegue, secondo le direttive
internazionali, sulla base di criteri clinici e
metabolici:
- elevato zucchero nel sangue a digiuno
- esame patologico di tolleranza al
glucosio.
Indicazione per la determinazione degli
autoanticorpi:
- Stima del rischio per un DM tipo I
- Diagnosi differenziale tra DM tipo I e tipo
II
In ogni caso l'importante è l ricerca del peptide C che nel diabete mellito di tipo I è basso.
Cordiali saluti
Dott. Corso Concetto
Diabetologo