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Buongiorno, sono un 25enne sano, che svolge la

Buongiorno, sono un 25enne sano, che svolge la professione di imprenditore che dalla nascita ha avuto 1 sincope abbastanza improvvisa con annesse scosse auto-risolta in pochi secondi all'età di 15 anni durante una febbre e dopo essermi messo in posizione eretta improvvisamente dal letto. Detto ciò nel marzo del 2006, mentre mi trovavo dal mio commercialista in una situazione del tutto normale ho avuto una sincope durata pochi secondi, con perdita delle urine, ciò dopo aver avvertito, con largo anticipo, delle 'trazioni' ripetute sul lato sinistro del collo ed essermi accorto che c'era 'qualcosa che non andava' ed una progressiva perdita delle forze. Ripreso i sensi non mi sono per niente preoccupato, ma quasi obbligato ad andare al pronto soccorso dal mio socio mi reco di conseguenza, sul posto da disteso mi sento nuovamente male impallidendo e sudando freddo, non svengo, mi stabilizzo dopo una seguente tacchicardia non documentata. Mi dimettono rassicurandomi e consigliandomi un holter ecg. Nei giorni successivi si ripetono gli episodi: mi sento svenire (sensazione della durata di pochi secondi) con relativa sudorazione accentuata in tutto il corpo e mi stabilizzo dopo improvvise e forti tacchicardie che non sempre susseguono compaiono. Monto nei mesi a seguire ad intervalli di vari gg. n.7 holter quando purtroppo non si verificano questi episodi, l'holter rileva solamente dei cambi di velocità di conduzione (rallentamenti) sempre sinusali a volte con effetto a fisarmonica o anche bruschi, quest'ultimi esaminati da un aritmologo risultano innavertibili dal soggetto. In seguito mi sottopongo ad un tilt-test dove sincopo al 25' minuto di ortostatismo in modo progressivo con comparsa di sintomi, arresto sinusale con una pausa senotriale di 12'' e ripresa del ritmo sinusale spontaneo (mot. cardioinibitoria). Eco cuore nella norma, esami tiroide e reni nella norma. Nei mesi a seguire, a grappoli, si presentano ancora i medesimi episodi. Mi fornisco di un misuratore di pressione oscillometrico automatico rilevando che, al termine delle improvvise e forti tacchicardie, precedute da prelipotimie e NON PRECEDUTE che si presentano nei momenti più svariati di lettura o di riposo e non, provocano un innalzamento della pressione con valori di 150/100 che ritornano alla norma 120/80 130/80 nel giro di 50 secondi o qualche minuto, ciò lo ho accurato spesso almeno quando mi era possibile misurarmi la pressione. Viene ipotizzata una sindrome neuromediata fra vago e simpatico, nessuna terapia. Talvolta dopo questi episodi mi reco al pronto soccorso a farmi eseguire un tracciato: non si riscontra nulla. Questa situazione si protrae sino a marzo 2007 quando quasi sistematicamente quando sono in posizione eretta mi sale pressione e battiti (150/100 fc 100 o maggiore) con relativi sintomi: difficile respirazione. Distendendomi in pochi minuti i valori rientrano nella norma. Mi ricoverano cercando un feocromocitoma non trovandolo segnalato nei valori ematici e nelle ecografie ai reni. Mi dimettono con una diagnosi di probabile leggera disfunzione del sistema autononomo centrale risolvendommi il problema con 2,5 mg di bisoprorolo cardicor byer al giorno, risultato pressione quasi sempre nei valori normali e di tanto in tanto fugaci innalzamenti di pressione (160/100 ed inferiori. a seguito di sole e brevi tacchicardie improvvise). Tutto sopportabile sino a fine giugno dove compare oltre ai soliti sintomi un contestuale dolore al petto e incapacità di respirare, episodi che si auto risolvono sempre in pochi secondi o minuti. La cosa mi preoccupa molto, entra una componente emotiva, un'ansia aggiunzionale, dato i sintomi più gravi. Ora mi domando potrà peggiorare? E' stato individuato il vero problema? Direi che non è stato individuato nulla. Non sono più il ragazzo di sempre, mi sto isolando, non ho più fiducia nel mio fisico, non sono in grado di portare avanti le mie attività imprenditoriali. NOTE: in questi anni ho abitato in un palazzo dove sotto le finestre della camera da letto vi era una tettoia in eternit e dove a 20 cm di distanza si trovava la ventola del mio condizionatore. Vorrei Montare un holter ecg self-active nella speranza di reg. quelle tacchicardie, ma il fattore pressione? VI ringrazio anticipatamente, sono in crisi, è un anno e mezzo. Cordialmente Alessandro
Risposta del medico
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Sinceramente è difficile darLe una risposta concreta. Penso proprio che si tratti, vista la risposta al Tilt-test, di una disfunzione neurovegetativa, ma difficile poi consigliarne una cura. Tutto sommato la cosa non mi sembra sembra però particolarmente grave anche se sicuramente un po’ stressante. Verosimilmente un minimo di attenzione nei cambi posturali e il proseguire la terapia beta bloccante, in grado di controllare comunque le tachicardie e gli aumenti di pressione, potrebbero essere un approccio sufficiente. Fare anche un po’ di attività fisica, non pesante, ma con continuità, potrebbe essere utile nel riequilibrare il sistema neurovegetativo.
Risposto il: 22 Novembre 2007