Buongiorno, ultimamente ho avuto un episodio di tachicardia risolto in pronto soccorso con 2 dosi credo di 5ml l'una di adenosina. Mi sono sottoposto così ad una visita medica specialistica e mi hanno consigliato in funzione della lettura dell'ECG in cui era traccaito l'episodio tachicardico, di sottopormi ad
Ablazione con radiofrequenza (curativa al 98%). La cosa che vorrei capire meglio è che il tracciato letto dal medico solo al 90% lo giustifica nel suggerire questa proposta. Vorrei poter raccogliere più informazioni per toccare il 100%, per cui al momento mi limito a darne delle altre. Da sempre ho delle extrasistole con questi culmini tachicardici in periodi di forte
Stress accompagnati da disturbi del sonno e alimentari, non fumo e non bevo e pratico sport. Altre informazioni a corredo; a volte gli effetti di un
Colon infiammato, piegamenti del corpo in cui l'addome da compresso si decomprime o quando il mio corpo assume una posizione da verticale ad orizzontale influiscono sulla ritmicità del cuore. Questo tipo di episodi tachicardici, pochi per fortuna negli anni, hanno creato una sorte di nevrosi cardiaca che con l'età è andata per fortuna diminuendo ma non è mai purtroppo scomparsa del tutto. Ora, alla luce di questa diagnosi mi sento per alcuni più traquillo, ma vorrei apporfondire la situazione senza necessariamente operarmi come proposto (il 90% non è per me sufficiente). Domanda cardine: E' possibile sottoporsi ad un'analisi approfondita senza necessariamente subire l'ablazione per capire meglio e bene le cose? Quali sono i rischi dell'ablazione (durante operazione e post-operazione)? Qual è un centro in Italia rinomato per questo tipo di interventi? Sono venuto a conoscenza dei cosidetti beta bloccanti in caso in cui mi ritornasse, chiedo lumi. Grazie per l'attenzione.