La terapia con eparina ev non è generalmente indicata in caso di TIA. SE è stata fatta, è verosimilmente perché coesistevano situazioni che ne indicavano la necessità (ad esempio, ma è solo un esempio, una fase in corso di fibrillazione atriale). L’eparina comunque non scioglie i trombi, ma fa sì che non se ne formino di ulteriori. Normalmente esiste un protocollo per la regolazione della dose da somministrare che si basa sulla misura periodica del pTT (una coagulazione efficace deve mantenere questo valore fra 50 e 80 sec). Sicuramente l’eparina fornisce un rischio aggiuntivo di tipo emorragico, che di solito, tuttavia, in assenza di controindicazioni, è molto minore del rischio trombotico. In tal senso l’eparina ev è molto maneggevole, perché in caso di complicanze emorragiche si può sospendere subito ed il suo effetto svanisce in poche ore.
Sulle alternative, bisognerebbe conoscere il caso clinico. Nel TIA semplice, per esempio, in cui si escludono trombi endocardiaci, si può usare l’antiaggregazione piatsrinica. Ma ripeto, bisogna conoscere il caso nel dettaglio