Se provo a mettermi nei suoi panni, posso rendermi conto quanto l'ansia possa aumentare a dismisura nel momento in cui mi sento trascurata. Credo sia anche legittimo dubitare della cura, soprattutto se in questo momento non riesco ad avere abbastanza fiducia di chi mi sta curando.
Per avere la possibilità di considerare meglio il suo caso, mi permetto di riformulare la sua domanda in questo modo: è possibile cambiare senza la mia partecipazione ?
Credo proprio di no.
Pensando che, se mi affido al farmaco (che certamente è di grande aiuto in questo momento) o mi sottopongo alle cure della psicoterapeuta attraverso il reiki (certamente utile), senza recuperare la mia storia, legittimare i miei vissuti, ristrutturare cognitivamente le mie emozioni, fare pace con me e con il mondo, immaginare un mio futuro, provare a "sbagliare" ancora .... non ce la farò.
Non ce la farò, nemmeno se (questa è solo una ipotesi di lavoro) chi mi cura, non ha ben inquadrato il mio caso clinico.
Varrebbe pertanto la pena parlarne meglio con chi in questo momento la sta curando.