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Esperto Risponde

Casi isolati

Sono un sottufficiale di carriera, ho 49 anni; il 14 novembre del 1992 dopo una cena con dei colleghi (un pò abbondante) nella notte mi sono svegliato con forte nausea poi sfociata in forti attacchi di vomito e malessere generale. Al pronto soccorso mi hanno diagnosticata una fibrillazione atriale parassostica, ricoverato per alcuni giorni con trattamento farmacologico è rientrata.
Il 14 novembre del 2000 dopo una cena tra amici fotocopia del primo episodio con vomito che non cessava di smettere, rientrata con trattamento farmacologico.
Il 4 gennaio del 2007 ennesimo episodio con la sola differenza che non venivo da una cena "abbondante" ma da una giornata trascorsa in auto per un viaggio di circa 700 km incontrando qualche ingorgo (che mi ha creato tensione e stress). Tornato a casa dopo una cena leggera in famiglia, appena poggiato le spalle a letto alle ore 23,45 eccola che si ripresenta questa volta senza alcuna senzazzione di vomito, niente giramenti di testa ma solo un senso di disagio fisiologico e abbondante minzione, che mi ha costretto ad alzarmi in continuazione per andare al bagno sia per fare pipì e per defecare (abbastanza lenta) con la speranza che passasse. Il mattino seguente giunto al pronto soccorso mi è stata diagnosticata per la terza volta una FAP (fibrillazzione atriale parassostica) con la sola variante che non è rientrata con il trattamento farmacologico ma bensì con CARDIOVERSIONE ELETTRICA. Mi hanno dimesso senza alcuna terapia prescrivendomi tramite il mio medico di famiglia un ecocardiogramma.
Consultato il cardiologo ospedaliero mi ha dato un appuntamento per eseguire un elettrocardiogramma sotto sforzo che ancora devo eseguire il 29 gen.2007. Faccio presente che sono affetto da una COLICESTITE cronica con calcoli alla cistifellea che solo in pochi casi mi ha portato dei dolori fortissimi e a volte febbre altissima ma mai in prossimità dei tre episodi di FA descritti, soffro spesso di REFLUSSO GASTRICO, ho L'ERNIA IATALE. Dall'età di 12 anni fino all'età di 37 anni ho preticato nella amministrazione in cui adesso svolgo servizio di istituto SPORT AGONISTICO atletica leggera corsa di mezzofondo e fondo dai 3km alla maratona 42 km e 195 metri. ho partecipato anche a gare di TRIATLHON (nuoto, bicicletta, e corsa) il tutto accompagnato da costanti e faticosi allenamenti giornalieri. All'età di 37 anni anche a causa di un intervento al ginocchio destro (asportazione del menisco che era anche andato in arttrosi in quanto non operato immediatamente) ho smesso di fare attività agonistica.
Attualmente oltre alla mia attività lavorativa (spesso stressante emotivamente) faccio della ciclet o passeggiate con la frequenza di 3/4 volte alla settimana con a volte interuzioni anche di qualche mese (so benissimo che non è corretto ma a volte impegni lavorativi mi costringono a fare questo). Sono alto 1,70 cm e peso attulamente 85 kg: non per falsa modestia ma con abbondante massa muscolare.
Con la speranza di aver fornito abbastanza elementi, desidererei un Vostro parere su cosa fare e ciò che è meglio non fare....Aggiungo che da circa 6 anni faccio con grande entusiasmo e felicità dei viaggi in MOTOCICLETTA (conduttore) partecipando a raduni motociclistici in ITALIA e all'estero ai quali non saprei rinunciare in quanto mi fanno stare bene con me stesso.
Aspetto "FIBRILLANTE" una Vostra risposta.
Cordiali saluti e un grazie di esistere.
Salvatore
Risposta del medico
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Sono d’accordo con l’esecuzione di un ecocardiogramma ed una prova da sforzo. Se sono entrambi normali, come probabile,. Si tratta di fibrillazione atriale parossitica isolata, cioè senza apparente patologia. La distanza fra gli episodi è tale che non consiglia un trattamento farmacologico. Penserei a questo o anche alla ablazione solo se gli episodi si ripetono e si avvicinano fra loro. Importante è anche seguire le sue patologie addominali perché possono facilitare l’insorgenza dell’aritmia.
Risposto il: 18 Gennaio 2007