Gentile signora,
innanzitutto occorre legittimare il comportamento di sua figlia. Che è quello di una persona "sconvolta" per un evento che seppure non la ha coinvolta direttamente (in quanto non era presente quando sono arrivati i ladri) è stata probabilmente influenzata dalle reazioni degli adulti rispetto all'accaduto. Pertanto è sensato parlare di "trauma psichico" secondario.
Le richieste di rassicurazione della bambina, espresse attraverso i suoi bisogni attuali che sono stati da lei elencati, rappresentano un quadro conforme al disagio esistenziale che sua figlia sta vivendo.
Non c'è da preoccuparsi, quanto invece occuparsene al più presto attraverso un intervento appropriato da parte di un/una professionista esperta in psicologia del trauma. Affinché la bambina, con il suo aiuto e con la vicinanza "informata" dei suoi familiari, possa riprendere confidenza con l'ambiente e recuperare la fiducia.
Confermo che è del tutto appropriato assecondare le esigenze della bambina. Per quanto riguarda lo stare da sola in una stanza o dormire da sola, suggerisco l'uso di un piccolo trasmettitore portatile (di quelli che si usano con i neonati) che dia la possibilità di ascoltarsi e comunicare in caso di necessità, creando così un legame simbolico - molto importante - tra adulti e bambina